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Pedofilia: le testimonianze delle vittime di abusi in Vaticano

I vescovi ascoltano in silenzio le videointerviste. "Voi siete i medici dell'anima e tuttavia, vi siete trasformati in assassini dell'anima

Pedofilia: vittime, al Papa chiederemo tolleranza zero

Redazione Ansa

 Sono drammatiche le testimonianze di vittime di abusi proiettate in video in Vaticano all'Incontro sulla protezione dei minori. "Voi siete i medici dell'anima e tuttavia, salvo rare eccezioni, vi siete trasformati - in alcuni casi - in assassini dell'anima, in assassini della fede. Quale terribile contraddizione".
    "L'abuso sessuale lascia conseguenze tremende a tutti", "le conseguenze sono evidenti, sotto tutti gli aspetti, e rimangono per tutta la vita", premette il primo testimone, un cileno, che però vuole soprattutto parlare di sé "in quanto cattolico". "Per un cattolico, la cosa più difficile è riuscire a parlare dell'abuso sessuale; ma una volta che hai preso coraggio e inizi a raccontare - nel nostro caso, parlo di me - la prima cosa che ho pensato è stata: vado a raccontare tutto a Santa Madre Chiesa, dove mi ascolteranno e mi rispetteranno". Invece, "la prima cosa che hanno fatto è stata di trattarmi da bugiardo, voltarmi le spalle e dirmi che io, e altri, eravamo nemici della Chiesa. Questo è uno schema che non esiste soltanto in Cile: esiste in tutto il mondo, e questo deve finire".
    Nel racconto del sopravvissuto, "il perdono falso, il perdono forzato non funziona. Le vittime hanno bisogno che si creda loro, che le si rispettino, che ci si prenda cura di loro e si guariscano. Bisogna far guarire le vittime, esser loro vicini, bisogna credere loro e accompagnarle". La richiesta è "di collaborare con la giustizia", e ciò "che il Papa sta facendo in Cile si ripeta come modello in altri Paesi del mondo".
    Inoltre, "vediamo tutti i giorni la punta dell'iceberg: nonostante la Chiesa affermi che è tutto finito, continuano a emergere casi: perché?". "Non serve estirpare il tumore e basta", afferma la vittima cilena, che chiede "che aiutiate a ristabilire la fiducia nella Chiesa" e che coloro "che vogliono continuare a coprire, se ne vadano dalla Chiesa".
    I vescovi ascoltano in silenzio i tragici racconti. Un'altra testimone, un'africana, spiega che "dall'età di 15 anni ho avuto relazioni sessuali con un prete. Questo è durato 13 anni. Sono stata incinta tre volte e mi ha fatto abortire tre volte, molto semplicemente perché egli non voleva usare profilattici o metodi contraccettivi. All'inizio mi fidavo così tanto di lui che non sapevo potesse abusare di me. Avevo paura di lui e ogni volta che mi rifiutavo di avere rapporti sessuali con lui, mi picchiava". "Sento di avere una vita distrutta", aggiunge.
    
   

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