Politica

Negozi: avanti con le chiusure, ma la parola passa alle categorie

Lega, nessuna marcia indietro

Un cartello esposto sulla vetrina di un negozio

Redazione Ansa

  Si riapre il confronto con il mondo del commercio sulla proposta di legge dedicata alle chiusure domenicali dei negozi. La commissione Attività Produttive della Camera - che sta esaminando il testo di sintesi delle diverse proposte depositate dai parlamentari - riascolterà in audizione le associazioni di categoria, alla luce delle modifiche inserite nell'ultima versione, ossia quella del 31 gennaio scorso.

   Sul tema, Lega e M5S hanno trovato una formula su cui c'è l'accordo: "Siamo passati da tutti i negozi chiusi ad aperti con buon senso, inserendo il tema dei centri storici", ha spiegato la presidente di commissione Barbara Saltamartini (Lega), aggiungendo che per il suo partito è particolarmente importante combattere il fenomeno dello spopolamento dei centri abitati e che si tratta anche di un modo per garantire la sicurezza nelle città. Le aperture domenicali, come è noto, sono una tema caro anche alla Chiesa, come ha ricordato anche oggi il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin, che ha aggiunto di comprendere "anche il problema dei posti di lavoro".

Il testo di sintesi su cui si sta lavorando "è di buon senso, anche se non è la Bibbia", ha continuato Saltamartini aggiungendo che nei prossimi giorni "ci sarà un nuovo confronto con le realtà associative anche per rivalutare gli effetti sull'occupazione, poi passeremo alla fase emendativa". L'intenzione di base è che si arrivi alla più ampia condivisione possibile in Parlamento.  

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