Politica

Tav, Ue: 'L'Italia chiarisca sull'analisi costi-benefici'

La commissaria ai Trasporti Violeta Bulc: 'Speriamo di avere un incontro produttivo con le autorità italiane'

I lavori nel tunnel della Tav (archivio)

Redazione Ansa

Scadenze fissate non ce ne sono, ma "più passa il tempo, e si accumulano ritardi, più i rischi aumentano". L'Unione Europea, per bocca della commissaria ai Trasporti Violeta Bulc, chiede "chiarimenti" alle autorità italiane sull'analisi costi-benefici che ha bocciato la Torino-Lione. Uno studio di 78 pagine difeso con le unghie dal professor Marco Ponti, pronto a sostenere la "neutralità" del suo gruppo di lavoro anche davanti alla commissione Trasporti della Camera. E dallo stesso premier Giuseppe Conte, che annuncia una "decisione politica nelle prossime settimane". A favore del sì la Lega, che continua il pressing sull'alleato 5 Stelle, da sempre contrario all'opera: "Non mi risulta che l'Italia abbia detto no", dice non a caso il sottosegretario leghista alle Infrastrutture, Armando Siri.

Dopo il balletto delle cifre, la palla passa dunque alla politica, chiamata a fare sintesi tra le posizioni opposte degli alleati di governo. E a prendere una decisione "che non sarà condizionata da posizioni preconcette - sottolinea il presidente del Consiglio - ma sarà interamente mirata a realizzare l'interesse generale". Proprio quello che assicura di avere perseguito anche il professor Ponti, che nel corso dell'audizione invoca rispetto per il lavoro della sua commissione, paragonato a quello di un "medico coscienzioso": "se vede un paziente molto ammalato, con radiografie e analisi, allora dice che lo è". "Troppo pochi" i benefici per giustificare l'investimento, sostiene il professor Francesco Ramella, membro del gruppo di lavoro che ha realizzato l'analisi. Anche dal punto di vista ambientale: "se oggi ereditiamo un Paese a pezzi dal punto di vista della salute, è perché le decisioni venivano prese in base agli interessi dei pochi e non di tutti i cittadini", afferma il portavoce del Movimento 5 Stelle in Commissione Ambiente alla Camera, mentre il ministro dell'Ambiente Sergio Costa si sofferma in particolare sul "rischio amianto".

"La roccia della Val di Susa ne è ricca, e la valle è ventosa - dice - Immaginate le conseguenze dello scavo impattando la vena amiantifera? E l'impatto con le falde acquifere?". Considerazioni che entrano di diritto "nello sciocchezzaio governativo", per il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino: secondo il governatore sì Tav, infatti, Costa dimentica che "si è appena scavato il raddoppio autostradale del Frejus, a una quota ancora più alta e ventosa, e che per potenziare la linea storica, come propone seguendo uno dei più triti refrain dei No Tav, bisognerebbe comunque scavare un'altra galleria. La verità - insiste - è che al di là delle retoriche e dei pistolotti abbiamo l'unico ministro dell'Ambiente in Europa che sostiene che è meglio trasportare le merci sui tir piuttosto che sui treni".

Il dibattito, insomma, resta acceso. E non soltanto tra maggioranza e opposizione. "Il ministro Toninelli doveva farmi leggere l'analisi costi benefici sulla Tav, nei giorni scorsi, ma non è successo", tuona per il Carroccio Siri. "Non mi sono offeso, non facciamo questioni di lesa maestà", precisa, esprimendo però "perplessità" sul metodo adottato dall'analisi costi-benefici. E ricordando che, comunque, "ci sono contraenti come la Francia e l'Unione Europea con cui dovremo confrontarci". La partita, dunque resta aperta, nonostante i 5 Stelle ricordino la revisione dell'opera prevista dal contratto di governo. Ma lì, fa notare il ministro leghista Gian Marco Centinaio, "non c'è scritto no alla Tav...".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it