Politica

Migranti, Salvini: altro che prenderli con aerei, a casa

Per sbloccare la situazione Parigi e Berlino sono pronte a ricevere 50 persone ognuna

Redazione Ansa

"Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po'. Scafisti e terroristi: a casa!". Lo scrive su twitter il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, allegando un link alla notizia dell'operazione dei carabinieri del Ros, che hanno eseguito 15 fermi per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e istigazione al terrorismo.

Svolta di Conte sui 49 migranti delle navi Sea Eye e Sea Watch e sugli altri 249 che sono a Malta da dicembre. 'C'è un limite al rigore', dice il premier in tv e annuncia che l'Italia è pronta ad accogliere almeno donne e bambini. Per sbloccare la situazione anche Parigi e Berlino riceveranno 50 persone ognuna a patto che anche gli altri Paesi membri partecipino. Altri 10 andrebbero in Portogallo, 6 in Olanda e 6 in Lussemburgo, e anche la Romania è pronta a riceverne qualcuno. L'Ue ipotizza di trasferire solo chi può avere asilo. Ma la soluzione non trova d'accordo Salvini: 'Non cambio idea, non sbarca nessuno', dice. 'Allora manderò un aereo', taglia corto Conte. E in serata nuova replica di Salvini: 'Conte va a prenderli in aereo? Mah...'.

"Non cambio e non cambierò mai idea:
un cedimento significherebbe riaprire le porte al traffico di esseri umani. Chi vuole salvare vite deve bloccare gli scafisti e le ong che con la loro presenza aiutano lo sporco lavoro degli scafisti". Lo dice il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini in diretta Facebook. Dunque nessuno "arriverà mai con il consenso mio e della Lega. E se qualcuno, anche all'interno del governo, accetterà di cedere alle imposizioni di scafisti, trafficanti e Ong, non farà un buon servizio a quelle persone".
"Mi si parla di evento eccezionale, ma in Italia si arriva in aereo con ong serie e condizioni serie, se si scappa veramente dalla guerra. Non ci saranno ulteriori strappi alle regole, nè per uno nè per cento", afferma Salvini.

"Vorrà dire che non li faremo sbarcare, li prenderò con l'aereo e li riporterò". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Porta a porta, replicando al vicepremier Matteo Salvini che torna a dire no agli sbarchi dei migranti fermi al largo di Malta.

"L'Italia - ha detto il premier Conte - ha assunto una posizione di rigore, forte, una svolta rispetto al passato. Ma è stata chiara e strutturata: nella gestione dei flussi occorre approccio strutturato. La delusione è forte, verso l'Europa. Tutti hanno una verità, la nostra verità è che contrastiamo i trafficanti". "Questo è un caso eccezionale, con donne e bambini da oltre due settimane in mare: io non volendo tradire la linea di coerenza del governo, penso che il sistema Italia possa sopportare poche donne e pochi bambini. Ed è contrario a qualsiasi principio separare padri e figli. Salvini esprime una linea condivisa dal governo ma se marchiamo nel segno dell'eccezionalità un intervento di questo tipo, la linea del governo non può essere tacciata di incoerenza". "L'importante è farli sbarcare a Malta, stiamo sollecitando Malta perchè li faccia sbarcare: c'è un limite a ogni politica di rigore". "Il rischio è che sul decreto sicurezza, che è entrato in vigore da poco, possa esserci qualche pregiudiziale ideologica, ma io arriverò al tavolo con l'Anci senza pregiudiziali. E con Salvini, che è persona ragionevole, ci confronteremo. Ma al momento non si segnalano problemi".

"Conte stasera ha dichiarato 'se Salvini non fa sbarcare gli immigrati, li vado a prendere io in aereo e li porto in Itali'". Mah..... Finché non si bloccano gli scafisti e chi li aiuta, continueranno a partire e morire migliaia di persone. In Italia si arriva con il permesso, io non cambio idea". Lo scrive il ministro dell'Interno Matteo Salvini su facebook allegando un foglio con la scritta: 'Stop scafisti, io non mollo', sottolineando al parola 'io'.

"Quello che conta e' che sbarchino a Malta perché la legge dice che devono sbarcare nel porto più vicino". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli a Cartabianca su Rai 3 a proposito delle navi delle ong Sea Watch e Sea Eye, precisando che "prenderemo la nostra parte, lo decideremo all'interno del nostro Governo".

Appare più vicina la soluzione nell'impasse delle due navi Sea Eye e Sea Watch con 49 migranti a bordo, mentre proseguono intensi i contatti tra Bruxelles e le capitali. Per sbloccare la situazione Parigi e Berlino hanno aumentato l'impegno, pronte a ricevere 50 persone ognuna. Così fonti diplomatiche europee all'ANSA. I posti offerti non bastano però a soddisfare la richiesta di Malta di trasferire anche i 249 arrivati a dicembre, per questo la Commissione Ue ipotizza di trasferire solo chi ha possibilità di ottenere asilo. La Germania è pronta a ricevere 50 migranti arrivati con le navi, lo ha detto oggi il ministro dell'Interni tedesco Horst Seehofer. "Trovo che questa sia una sana valutazione tra la gestione della migrazione e l'atto umanitario", ha detto il ministro. Un portavoce del ministro ha detto che in tutto sono 298 attualmente i migranti da redistribuire, 249 dei quali si trovano già a Malta e gli altri sulle due navi delle ong.

La posizione della Commissione, già espressa, resta che "gli Stati devono ora mostrare solidarietà concreta e le persone a bordo devono essere sbarcate in sicurezza e senza ulteriore ritardo": così il portavoce del presidente della Commissione Ue. "Alcuni Stati hanno espresso la volontà di contribuire a questo sforzo comune e ora continuano i contatti". L'Unione europea dunque continua a lavorare per cercare una soluzione condivisa. Ieri sera l'annuncio che una decina di paesi, tra cui anche l'Italia e la Germania, erano pronte ad ospitare alcuni dei 49 migranti bloccati da giorni al largo di Malta sulle navi Sea Watch e Sea Eye ma solo se La Valletta avesse aperto i porti. Ma il governo maltese ha rilanciato chiedendo di ricollocare anche i 249 migranti salvati nei giorni scorsi. 

Arrivano notizie dalla nave. "Per il diciottesimo giorno siamo ostaggio in mare dei governi europei. La situazione è tesa ma almeno tutti mangiano di nuovo": è l'ultimo messaggio giunto via Twitter dalla Sea watch questa mattina, riferito ai 49 migranti soccorsi da due navi, la Sea Watch 3 e la Sea eye, da 18 giorni in attesa di un permesso di sbarco in un porto europeo del Mediterraneo. Alcuni migranti avevano cominciato ieri a rifiutare il cibo, esasperati dalle condizioni a bordo, ma oggi hanno ricominciato a mangiare. 

"Altissimo interesse mediatico alla conferenza stampa di @seaeyeorg e #SeaWatch circa le 49 persone sulle nostre navi. Attendiamo ancora invano l'interesse dell'Unione europea per una soluzione", si legge in un altro tweet.

E intanto da Berlino Gorden Isler, dirigente di Sea Eye sottolinea: "È indegno, vergognoso che si tratti sulle singole persone. Si ha l'impressione di un tavolo di poker sui destini della gente". Lo ha detto , all'ANSA, a margine della conferenza stampa che si è tenuta stamani a Berlino sulle condizioni dei profughi a bordo delle due navi che si trovano al largo di Malta, dalla quale è arrivato un nuovo appello all'Ue per la salvezza dei migranti da 18 giorni bloccati in mare. "Leggo che 9 Stati avrebbero dato la disponibilità ad accogliere, ma non basta", ha aggiunto Isler.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it