Politica

Pd, Zingaretti il favorito ma Martina a un passo

Sondaggio di GPF: dopo la manifestazione di Piazza del Popolo, come cambia la corsa alla segreteria Dem

Redazione Ansa

Nicola Zingaretti è sempre il favorito per la segreteria del Partito Democratico ma il reggente Maurizio Martina miete consensi ed è ormai vicino al sorpasso. E' questo, secondo un sondaggio di GPF, lo scenario che va disegnandosi nella corsa al vertice dei Dem dopo la manifestazione del 30 settembre scorso a Roma.

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Lo studio rileva che il governatore del Lazio è sceso dal 24,2% al 22,4% dei consensi mentre l'ex ministro delle politiche agricole ha fatto un vero e proprio balzo: dal 12,7% al 21,8%: un incremento del 9,1%. 

Lievi incrementi nel gradimento per Matteo Renzi, che passa dal 18,4% al 19,8%, e Paolo Gentiloni, dal 12,2 al 13,7 mentre Carlo Calenda è dato in  netta flessione del 4,5% (scende all'8,4% dal 12,9%). Decremento anche per Dario Franceschini, ora al 5,8%, mentre Francesco Boccia e Matteo Richetti sono stabili poco sopra il 2%.

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Quel che invece appare certo, dallo studio, è che il popolo Dem avesse davvero bisogno di quella manifestazione, che indica l'evento nel suo complesso come importante, seguito dal suggestivo coro 'Unità, Unità'. Il sentimento prevalente alla fine della manifestazione è stato quello di orgoglio e appartenenza per la maggioranza (53,5%) seguito da gioia e felicità (34,2%) e Stupore e incredulità (32,1%) e soddisfazione (27,1). 

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E anche la spinta sulle intenzioni di voto sarebbe davvero positiva: l'effetto Piazza del Popolo, infatti, ha incrementato del 24.1% la propensione a votare per il Pd.

La parola chiave che deve rappresentare il partito è Unità, seguita da futuro, giovani, lavoro, solidarietà, Europa e cultura. 

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Il popolo dem chiede che il congresso sia incentrato su un confronto costruttivo su idee,  valori e futuro (67,2%) e che prevalga la figura di un Segretario sostenuto dalla maggior parte dei “Big” in un'ottica unitaria e non divisiva (45,8%). Minoritaria la predilezione per un congresso di contrapposizione tra un candidato sostenuto da Renzi e uno sostenuto da un fronte antirenziano (8.2%) o di contrapposizione tra personalità forti per la leadership del partito (6,3%).

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