Politica

Giorgetti: 'Sforare 3%? Sì se serve per Paese in sicurezza'

'Non siamo pienamente soddisfatti di come va l'economia'

Giancarlo Giorgetti alla Versiliana

Redazione Ansa

"Sforare il 3%? Se è necessario per mettere in sicurezza il Paese, anche sì. Credo che sia interesse anche dell'Europa". Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti alla Versiliana di Marina di Pietrasanta alla festa del 'Fatto'. 'Quello che è certo - ha detto in un altro passaggio - è che non siamo assolutamente soddisfatti di come sta andando l'economia, abbiamo ambizione, qualcuno dirà la temerarietà, di portare l'Italia a un tasso di sviluppo sopra il 2-3%. Soltanto con lo sviluppo dell'economia si può affrontare il rilancio dello Stato".

"L'Italia - ha detto il sottosegretario alla preisdenza del Consiglio - deve dimostrare di essere uno Stato serio, deve dimostrare fermezza, uno Stato deve avere dei confini. Se dimostri fermezza chiudi il tema degli arrivi, se chiudi gli arrivi poi puoi discutere dei migranti che ci sono qui, rimpatriare quelli che non hanno diritto di essere qui e regolarizzare quelli che invece hanno diritto di essere qui". "Se tutti i futuri proventi che arrivano alla Lega vengono sequestrati, è evidente a quel punto che il partito non può più esistere, perché non ha più soldi. Questo se dovesse esserci questa interpretazione da parte della magistratura, che non contestiamo in quanto tale, ma perché frutto di una decisione su una sentenza non definitiva. Se fosse dopo la Cassazione non avrei nulla da dire". "Se la Lega avesse voluto staccare la spina, il giorno dell'avviso in cui Salvini avremmo avuto un buon motivo. Non lo abbiamo fatto, abbiamo cinque anni davanti per salvare il Paese dal disastro", bha detto in un altro passaggio.

E' attesa in serata la valutazione del rating sovrano dell'Italia da parte di Fitch. Ecco, al momento, i rating sull'Italia delle quattro principali agenzie: S&Poor's BBB  Moody's Baa2 Fitch BBB Dagong BBB.

Una delle 'tre sorelle' del rating, la piu' piccola. Fitch e' controllata dal colosso dei media americano Hearst, che ha nel suo portafoglio anche i magazine Elle e Cosmopolitan ma anche il quotidiano San Francisco Chronicle. Le altre due big sono Moody's e Standard & Poor's. Hearst ha rilevato nell'aprile 2018 il controllo dell'agenzia di rating, acquistando dalla francese FIMALAC, che inizialmente controllava l'agenzia e poi ha progressivamente ridotto la sua quota, il 20% non ancora in suo possesso per 2,8 miliardi di dollari. Hearst ha acquistato la sua prima quota in Fitch nel 2006, e l'ha aumentata fino all'80% nel 2015. Fitch ha due quartier generali a New York e a Londra.(

 

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