Politica

Migranti: video-choc nei lager libici, Papa Francesco ha voluto vederli

Avvenire pubblica le immagini. "Riportarli indietro? Pensateci bene"

Papa Francesco a Dublino

Redazione Ansa

"'Riportarli indietro? Pensateci bene'. I filmati che il Papa ha voluto vedere". Con questo titolo il quotidiano cattolico Avvenire pubblica le immagini scioccanti di video che papa Francesco ha voluto gli fossero mostrati e che illustrano l'orrore dei lager dei migranti in Libia. "Il nastro da pacchi usato per tappargli la bocca è l'unica immagine che lo sguardo può reggere. Il resto, toglie il sonno. Le sprangate. Il machete e il pugnale che trafiggono. Il ragazzo africano legato mani e piedi, denudato perché il martirio si veda. E lui che striscia, che si dibatte, che urla mentre le guance si gonfiano perché non possono dare fiato al pianto dei dannati", scrive il giornalista Nello Scavo.

"Ho visto un filmato in cui si vede cosa succede a coloro che sono mandati indietro - ha detto Bergoglio ai giornalisti tornando dall'Irlanda -. Sono ripresi i trafficanti. le torture più sofisticate". Il Pontefice aveva saputo che persone a lui vicine erano in possesso dei video che dimostrano senza dubbio alcuno quale sia la condizione delle migliaia di persone imprigionate nei campi dei trafficanti di uomini e torturate. "I filmati mostrati settimane addietro a Bergoglio sono pagine di spaventosa crudeltà. La conferma che la Libia non è affatto quel 'porto sicuro' per chi scappa da fame e guerre. Il pontefice, in silenzio, ha osservato quei drammi, prima solo raccontati dalle cronache, e adesso visibili agli occhi", riferisce il giornale dei vescovi. Tra sequenze di indicibili sevizie, tra botte, minacce, mutilazioni e uccisioni, il Papa ha voluto visionare diversi filmati "dei lager libici arrivati attraverso il tam tam degli smartphone di chi, invece, ce l'ha fatta ad uscirne vivo". E alla fine, alludendo a chi vorrebbe respingere i migranti, il suo commento è stato che prima di "mandarli indietro si deve pensare bene". 

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it