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Migranti, Salvini: "Non temo il Colle, ho la coscienza a posto". Ultimatum di Di Maio all'Ue: "Se non decide, stop ai contributi"

Il responsabile del Viminale: 'Rispondo al mandato dato dagli italiani'

Redazione Ansa

Il ministro dell'Interno tira dritto sulla vicenda della nave Diciotti: "Non temo assolutamente nulla. Ho la coscienza più che a posto. Ieri ho parlato con il presidente Conte, che è persona con cui lavoro benissimo e con cui siamo in perfetta sintonia da due mesi e mezzo", ha risposto Matteo Salvini in un'intervista a Rtl al giornalista che gli ha chiesto se temesse "un intervento del Quirinale, come è già avvenuto in una vicenda analoga alcune settimane fa".

Salvini è tornato, quindi, ad attaccare Fico: "Con Luigi Di Maio lavoro molto bene. Qualcun altro ha tanto tempo per parlare, penso al presidente della Camera, che ogni tanto dice e fa l'esatto contratto di altri esponenti M5s: è un problema che si risolveranno loro".  "Io rispondo al mandato che mi hanno dato gli italiani il 4 marzo - ha incalzato Salvini -. Mi chiedono più sicurezza. Il mio obiettivo - ha spiegato ancora -  è il 'No way' australiano. Nessun migrante soccorso in mare mette piede in Australia".

Il ministro ha anche twittato una foto in cui mostra una scritta vergata su un muro dove si legge "Salvini muori". "Anche a Rovereto i vigliacchi cercano, inutilmente, di intimidirmi. Chi va a dire a questi fenomeni che le loro minacce non ci spaventano?", scrive Salvini

 

 Di Maio avverte l'Ue sui contributi:  "Se l'Unione europea si ostina con questo atteggiamento, se domani dalla riunione della Commissione europea non si decide nulla e non decidono nulla sulla nave Diciotti e sulla redistribuzione dei migranti, io e tutto il Movimento 5 stelle non siamo più disposti a dare 20 miliardi all' Unione europea". 

Per venerdì è stato convocato, infatti, un incontro degli sherpa per trovare una soluzione sugli sbarchi. "Lo scopo è discutere un approccio europeo e la strada avanti sulla base dell'esperienza di cooperazione degli Stati sugli sbarchi e la condivisione della responsabilità nelle ultime due settimane", dice un portavoce della Commissione Ue.

 

Da Berlino arriva una prima risposta all'appello alla solidarietà dell'Italia. "Una decisione sull'accoglienza non è stata ancora presa", afferma un portavoce del ministro dell'Interno tedesco all'ANSA, rispondendo alla domanda se Berlino sia disposta ad accettare parte dei migranti della Diciotti. "Fondamentalmente la Germania sta alla sua responsabilità umanitaria nell'ambito della solidarietà europea. Ci aspettiamo però che anche altri Stati membri partecipino all'azione di accoglienza. La solidarietà non può essere una strada a una corsia", ha aggiunto. Le trattative fra Italia e Germania sul respingimento dei migranti che hanno già chiesto asilo in Italia vanno avanti. Dal punto di vista di Berlino c'è una chiara volontà di arrivare all'accordo.

Intanto sono scesi a terra tutti i 27 minori non accompagnati che erano a bordo della nave ancorata al porto di Catania (VIDEO). I migranti saranno accompagnati in strutture di accoglienza. 

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Sulla vicenda interviene anche il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani: "Se gli Stati membri avessero seguito la proposta di riforma di Dublino del Parlamento europeo - ha detto all'ANSA -, il problema della Diciotti sarebbe già risolto" alla radice in quanto questa "è la chiave della soluzione" perché "prevede il ricollocamento immediato" dei migranti. I Visegrad che vi si oppongono "devono farsi carico del problema, la solidarietà non è a senso unico" o "devono essere sanzionati".

L'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) "esortano il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare".

 

 

 

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