Politica

Di Maio chiama alla mobilitazione, tricolore alle finestre. In piazza il 2 giugno

"Fatevi sentire - il suo appello - organizzeremo delle manifestazioni pacifiche, simboliche"

Redazione Ansa

Tricolori alle finestre e una grande manifestazione il 2 giugno a Roma. Luigi Di Maio chiama alla mobilitazione dopo l'incarico del capo dello Stato a Carlo Cottarelli di tentare di formare il governo. 

"Chiamo i cittadini alla mobilitazione, fatevi sentire, è importante che lo facciate sin da ora. Organizzeremo delle manifestazioni pacifiche, simboliche", ha sottolineato il capo politico M5s. spiegando di aver appeso il Tricolore alle finestre degli uffici dei gruppi pentastellati e invitando a fare altrettanto ai militanti.

"Il 2 giugno invito tutti a venire a Roma per una grande manifestazione", ha detto su Facebook.

 

"Avevamo prenotato 1000 piazze per spiegare cosa volevamo fare al governo. Adesso andremo lo stesso in piazza come non lo stiamo facendo per colpa di qualcuno". Lo afferma il leader della Lega Matteo Salvini lasciando la Camera dopo un incontro con Di Maio ed annunciando una mobilitazione del sui partito in 1000 piazze nel week end del 2-3 giugno.

"Io voglio un governo votato dagli italiani, non un governo fabbricato in provetta", dice Luigi Di Maio a Pomeriggio Cinque. E aggiunge: "Io sono stato un grande estimatore del presidente Mattarella, ma la scelta di ieri e stamattina la trovo totalmente incomprensibile". 

Per il ministero dell'Economia, afferma ancora il leader M5S, "avevo fatto arrivare nomi alternativi a Savona, come Bagnai o Siri, nomi della Lega peraltro, ma non andavamo bene perché nel loro passato avevano espresso posizioni critiche sull'Ue e mi è stato detto che per questo le agenzie di rating o la Germania non le gradisce". 

Ma a stretto giro arriva la precisazione dell'ufficio stampa del Quirinale. Non risponde a verità, sostiene, la circostanza riferita dall'onorevole Di Maio che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia. 

In serata sulla vicenda interviene anche  Alessandro Di Battista a Otto e mezzo: "Ho sentito Salvini" e nei giorni scorsi "abbiamo deciso anche di avanzare altri due nomi oltre a quello di Savona, quelli di Bagnai e Siri. Se il Quirinale smentisce vuol dire che il Quirinale mente, potrò essere anche accusato di vilipendio" 

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