Politica

Sequestro Moro, 'Figli di Br mi hanno chiesto perdono'

Figlio di un carabiniere della scorta: "Li ho incontrati, non devono pagare colpe dei padri"

Redazione Ansa

"Io ho incontrato alcuni figli e nipoti di brigatisti che hanno partecipato al sequestro Moro: hanno coscienza degli errori che hanno fatto i loro genitori e mi hanno chiesto anche perdono ma non sono i figli a dover pagare le colpe dei padri". Lo ha detto Giovanni Ricci, figlio di Domenico Ricci, uno dei carabinieri della scorta di Moro morto nella strage di via Fani, rivelando di avere incontrato figli e nipote di terroristi implicati nel sequestro.

Parlando dei figli e dei nipoti dei terroristi implicati nel sequestro Moro che ha incontrato, Ricci ha sottolineato che "hanno coscienza degli errori madornali che hanno fatto i loro genitori nel violare la vita umana e hanno diritto di vivere una vita normale: hanno apprezzato molto le parole di distensione e di riconciliazione che io ho avuto nei loro confronti. Non sono i figli a dover pagare le colpe dei padri". "Pur condividendo pienamente le parole di Gabrielli sulla differenza tra chi era dalla parte del male e chi del bene, io sto cercando disperatamente anche di marcare una differenza tra gli stessi brigatisti, tra chi ha ammesso le proprie colpe e gli irriducibili - aggiunge -. Chi ha sbagliato è un assassino e tale rimarrà, ma chi afferma il fallimento di un'ideologia e ammette di aver fatto l'errore più grande della sua vita è da considerare in maniera diversa da chi ancora incita all'odio".

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