Politica

Legge elettorale, Rosato: 'Soglia 3% resta a livello nazionale'

Fiano: 'Per Senato quote genere in ogni Regione'. Presentata riformulazione, rapporto sessi eletti resta 60/40

Redazione Ansa

La soglia del 3% da raggiungere in almeno almeno tre Regioni per l'accesso al Senato non verrà introdotta e resterà la soglia del 3% a livello nazionale. A dirlo il capogruppo Pd Ettore Rosato. "Il testo resta così e c'è l'accordo di Ap", spiega Rosato osservando come la modifica era stata chiesta "da altri partiti che non fanno parte della maggioranza che sostiene" il Rosatellum bis.

Ok della commissione Affari Costituzionali della Camera all'emendamento, a firma del presidente Andrea Mazziotti, che recepisce alcuni punti contenuti nella legge sui partiti approvata alla Camera e ferma da tempo al Senato. L'emendamento, riformulato dal relatore di maggioranza Emanuele Fiano di modo da renderlo valido anche al Senato, prevede che i partiti che non hanno uno Statuto potranno presentarsi alle elezioni solo se indicano elementi minimi di trasparenza come il legale rappresentante, il titolare del contrassegno, gli organi del partito, la composizione e le funzioni. Il tutto, prevede ancora la norma, sarà pubblicato sil sito del Viminale insieme al nome e al capo della forza politica e alle liste presentate. Nel caso tali regole non siano rispettate le liste saranno ricusate.

Aumentare le pluricandidature in collegi diversi da un massimo di 3 ad un massimo di 5: è quanto prevede un emendamento presentato dal relatore di maggioranza Emanuele Fiano (Pd). Nel testo l'aumento delle pluricandidature si prevede per Camera e Senato.

Fiano presenta in commissione Affari Costituzionali la riformulazione di 4 emendamenti (rispettivamente a firma di Fabbri, Centemero, Agostini e Locatelli) sull'equilibrio di genere per gli eletti al Senato: secondo la riformulazione l'equilibrio tra i sessi, tra gli eletti, non deve superare il rapporto 60/40 in ciascuna Regione. Nei 4 emendamenti, invece, tale rapporto veniva previsto a livello nazionale. "Nessuno dei due generi può essere rappresentato in nessuna misura superiore al 60%", è la formula con cui si introduce l'equilibrio di genere: formula che, con la riformulazione Fiano, viene applicata alle circoscrizioni di ciascuna Regione, aumentando, così, le chance di elezioni per le potenziali senatrici e "vincolando" maggiormente, di fatto, la distribuzione di genere nelle candidature di partiti e coalizioni.

Da Catania il vicepresidente della Camera e candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio parla della legge elettorale al vaglio della commissione affari costituzionali: "E' una legge elettorale senza preferenze, che non assicura nessuna governabilità e che e fatta da tutti i partiti per far fuori il M5S. La cosa vergognosa é che Salvini si è venduto per qualche poltrona e sta votando una legge che porterà di nuovo Renzi e Berlusconi al governo. Magari ci ritroviamo un'altra volta Gentiloni. E quelli sarebbero quelli che dovevano rivoluzionare l'Italia, che dovevano cambiare le cose? Li vediamo quando alla prova delle poltrone cedono... Noi siamo contro e faremo di tutto per fermarli".

Replica il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: "Poverini i 5 Stelle, stanno perdendo colpi. Vedo che Di Maio ogni giorno mi insulta, lo capisco: a Roma dovevano cambiare il mondo e non hanno cambiato un fico secco, a Torino anche. Quando devono passare dalla protesta alla costruzione, 5Stelle sono zero". 

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