Politica

I candidati M5s: chi è Marco Zordan

Consulente informatico, mio motto è "una cosa per volta"

Marco Zordan

Redazione Ansa

"Non è una sfida a Luigi Di Maio ma un contributo per la crescita del Movimento". Marco Zordan, vicentino di 43 anni, si presenta così per la corsa a candidato premier con i Pentastellati, chiacchierando tranquillamente tra una consulenza ai propri clienti che segue, iscritto agli artigiani, come consulente informatico senza mettere sul piatto della bilancia pesi e misure di una 'corsa' come quella che ha intrapreso.

Ho aiutato Sarego - dice Zordan che ha alle spalle un'esperienza da assessore nella piccola cittadina berica dove il M5s sbancò nel 2012 -, poi ho aiutato altri gruppi del Movimento nei comuni vicini ed avendo sentito il dovere di far crescere il Movimento fin dal 2010, quando mi sono avvicinato al M5s facendo politica dai 'banchetti' in piazza, voglio dare ancora il mio contributo".

Eletto per ultimo della lista nel 2012 ha avuto la fiducia del sindaco. Gli è stato affidato il compito di Assessore alla informatizzazione e del personale che ha svolto fino al luglio 2017 chiudendo la propria azienda per fare il politico a tempo pieno. Oggi, finita la prima esperienza, è tornato al suo lavoro ma è pronto, se dovesse entrare anche solo nella lista dei portavoce, a lasciare ufficio e clienti per dedicarsi al Paese.

Questo perché "sono abituato ad affrontare una cosa alla volta - dice sereno -, mi sono candidato ma intanto lavoro, se dovessi essere chiamato ad un nuovo impegno, passo dopo passo, penserei a quello anche se da premier dovrei per forza avere una visione ampia con i tanti temi che sono nel programma del M5s e che con l'esperienza dei nostri parlamentari, nel frattempo, sono cresciuti, sono stati approfonditi: tutto solo per far ripartire l'Italia, ridare dignità al Paese".

Per Zordan, che come un mantra sottolinea che il suo è un contributo a Di Maio, c'è però un sogno legato all'esperienza dei 'banchetti' e della propaganda elettorale. "La mia è sempre stata 'partecipazione' - dice - ed ora il partecipare per me significa far votare tutti, o meglio far tornare a votare perché non si può brontolare se non si partecipa. Votare per poi far crescere l'Italia".
   

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