Politica

Renzi, scrivere la legge elettorale con Grillo e Berlusconi

Segretario Pd, non le voglio contro di loro. Se ci stanno...

Redazione Ansa

"Io le regole del gioco sono per scriverle insieme a Grillo e a Berlusconi, non contro di loro. Dopodichè bisogna che gli altri ci stiano...": così il segretario del Pd Matteo Renzi sulla legge elettorale rispondendo alle domande del pubblico a Poggibonsi (Siena) dove presenta il libro 'Avanti' alla festa del partito.

 "Ci sono ragioni ideologiche nella scissione, e ragioni personali che non mi sembrano sufficienti a giustificare la scissione", "ma noi non buttiamo fuori nessuno. Chi decide la leadership nel partito? Gli iscritti. Tutti insieme con le primarie si decide una strategia. Chi gioca nel partito deve rispettare i voleri della maggioranza dentro il partito". Lo ha detto  rispondendo a una domanda del pubblico sulla scissione della sinistra interna al Pd. "Non si possono fare sempre le primarie", "qualcuno le vorrebbe spesso, sembra la collezione autunno-inverno...", ha anche ironizzato.

"La migrazione durerà anni, leviamoci dalla testa di risolverla con uno schiocco di dita. Bisogna imparare a fare politica estera, che è una cosa seria. E la politica estera va fatta innanzitutto in Africa": lo ha affermato Matteo Renzi alla festa del Pd di Poggibonsi (Siena), durante la presentazione del suo libro "Avanti", rispondendo a una domanda del pubblico. "Io dico aiutiamoli davvero a casa loro", ha anche detto sullo stesso tema. "Sull'immigrazione - ha aggiunto Renzi - quando al governo è andata la destra con la Lega, i soldi per la cooperazione internazionale sono spariti. Noi, al Governo siamo andati in Africa a fare iniziative e interventi, e abbiamo triplicato i fondi", per la cooperazione

Cav apre sui migranti, disponibili ad aiutare governo - Forza Italia è pronta a collaborare con il governo per risolvere l'emergenza migranti. Ad assicuralo è Silvio Berlusconi che in un'intervista a Tiscalinews apre all'ipotesi di un tavolo nazionale sul tema immigrazione. La disponibilità del Cavaliere ad una collaborazione con l'esecutivo mette ancora una volta in evidenza la 'distanza' del leader azzurro rispetto all'altro 'pezzo' di centrodestra (in particolare con Matteo Salvini) che sull'argomento invita l'esecutivo ad avere un'atteggiamento più muscolare. Che la strategia dell'ex capo del governo si muova su un'altra linea rispetto al duo Salvini-Meloni lo dimostra non solo la differenza di vedute sul tema dei migranti, ma anche il progetto per il centrodestra del futuro. Il Cavaliere, e non è più un mistero, punta ad una ricomposizione dell'area moderata con Forza Italia a fare da perno. Uno schema che ha portato nelle scorse settimane i suoi fedelissimi a muoversi per intercettare all'interno della vasta area centrista tutti gli esponenti ormai in sofferenza. Ad essere preso di mira resta il partito di Angelino Alfano che dopo l'addio di Enrico Costa ha perso anche Massimo Cassano, potente senatore pugliese che proprio in mattinata ha ufficializzato il rientro in Forza Italia. Un ritorno quello nelle file azzurre che viene 'concesso' solo a chi ha determinati requisiti, uno su tutti, il radicamento sul territorio. A tutti gli altri nostalgici viene invece chiesto di lavorare ad un nuovo soggetto politico che in futuro ed in base anche alla legge elettorale, potrà aggregarsi a Fi: "Se nascerà, come mi pare ci siano le condizioni perche' accada, un nuovo soggetto di centro in Parlamento, alleato con noi, credo che questo sia un fatto positivo, se non altro perche' riporta alle Camere, in questa ultima fase della legislatura, un po' di coerenza con le scelte degli elettori nel 2013". Insomma il progetto che il leader di Fi ha in mente vede la nascita di un centro moderato che faccia da capofila di un rinnovato centrodestra che in Europa ha il suo approdo nel partito popolare europeo. Una 'scelta di campo' su cui l'ex capo del governo non è disposto a trattare e che lo allontana sempre di più da Matteo Salvini.

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