Politica

Editoria, Grasso: 'Si trovi soluzione su agenzie'

'Ed è necessario che sia soddisfacente'

Redazione Ansa

"C'è stata tensione tra le agenzie di stampa e il Governo sul rinnovo dei contratti dei servizi di abbonamento della P.A, una tensione che ha condotto sabato scorso allo sciopero generale dei sindacati dei giornalisti dell'informazione primaria. È necessario trovare una soluzione soddisfacente". Lo ha detto il presidente del Senato Grasso intervenendo alla presentazione dell'Osservatorio sul giornalismo a palazzo Giustiniani.

"È necessario - ha aggiunto il presidente del Senato Pietro Grasso parlando ancora di agenzie di stampa - trovare una soluzione che tuteli i livelli occupazionali, il pluralismo e che, contemporaneamente, riordini questo settore: mi auguro che il necessario confronto tra le parti conduca a soluzioni condivise e soddisfacenti per tutti".

Grasso: 'Retribuzioni garantiscano decoro' - "La prima spinta di chi sceglie di raccontare agli altri la realtà è la passione ma, anche la più virtuosa delle attività lavorative, necessita di retribuzioni che possano garantire una vita decorosa. Il 40% degli oltre 35.000 giornalisti attivi in Italia, per lo più under 35, produce annualmente un reddito inferiore ai 5000 euro: se si guadagna così poco significa che il tema della precarizzazione e della dignità della professione impone riflessioni e azioni non più procrastinabili". 

Grasso: 'Giornalisti siano liberi e indipendenti' - "Rischiamo di dimenticare quanto sia importante che i giornalisti siano liberi e indipendenti. Esserlo, d'altra parte, espone a rischi di cui non dobbiamo sottovalutare l'entità. Il mio passato professionale e la mia attuale funzione mi hanno fatto conoscere da vicino le troppe storie di donne e uomini che subiscono minacce, intimidazioni, aggressioni e delegittimazioni proprio per il loro rigore professionale e la loro passione". "Ognuno di loro - ha aggiunto - paga un prezzo altissimo per dare un essenziale contributo a tutti noi. Non possiamo rimanere indifferenti, non dobbiamo lasciarli soli. Noi abbiamo bisogno della loro voce, loro del nostro abbraccio e del nostro sostegno concreto e ideale".

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