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Repubblica replica sul sito: 'Nessuna selezione frasi chat'

Quotidiano: Grillo attacca con propaganda delirante

Repubblica replica sul sito: 'Nessuna selezione frasi chat'

Redazione Ansa

"Con un intervento sul suo blog Beppe Grillo ha accusato Repubblica e Carlo Bonini di 'giornalismo killer', contestandoci di avere pubblicato notizie 'false, fuorvianti e non verificate' su Luigi Di Maio. Quello pubblicato oggi da Repubblica è il testo che Virginia Raggi ha girato a Raffaele Marra del suo scambio di sms con Luigi Di Maio. Non si tratta quindi di una selezione di frasi operata dal nostro giornale. Si tratta del testo conservato nella memoria del cellulare sequestrato a Raffaele Marra al momento dell'arresto e agli atti dell'inchiesta".

E' questa la risposta del quotidiano La Repubblica - che pubblica la sua replica sul sito - al post di Beppe Grillo sulla chat tra Luigi Di Maio e Virginia Raggi. "Quanto al riferimento della Raggi a Pignatone, Repubblica è in grado di documentare che il procuratore di Roma Pignatone aveva poi risposto il 12 agosto osservando che non c'erano notizie che potessero essere comunicate sul conto di Raffaele Marra. Una risposta sibillina, ma non assolutoria, nel rispetto del segreto sulle indagini in corso", si legge ancora nelle replica.

"Il blog di Grillo, inoltre, spiega la definizione di 'servitore dello Stato' con cui Di Maio indica Marra con 'il fatto che Marra era della Guardia di Finanza'. Va ricordato - osserva La Repubblica - che Marra ha lasciato la Guardia di Finanza da più di 10 anni. Da allora ha lavorato come direttore dell'Unire guidata all'epoca da Franco Panzironi, lo stretto collaboratore di Gianni Alemanno arrestato nella retata di Mafia Capitale del dicembre 2014. Poi è entrato al Comune di Roma con lo stesso Alemanno, che dal 2015 è sotto processo per corruzione e finanziamento illecito". "Questi- conclude La Repubblica - sono i fatti, ma Grillo continua ad attaccarci con una propaganda delirante e pericolosa, che diffonde nel Paese un clima di odio verso la stampa ed espone Carlo Bonini e gli altri colleghi a reazioni incontrollate".

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