Politica

Consultazioni, liturgia utile per stanare partiti

Cerimoniale invariato, incontri brevi e mirati. Sabato sera il Pd

La presidente della Camera Boldrini

Redazione Ansa

Il presidente che si sposta dal suo studio a quello "alla vetrata", squilli di tromba, corazzieri schierati, drappelli di giornalisti che si affannano a scalare lo splendido scalone elicoidale del Mascarino. E poi via via, uno dopo l'altro, i parlamentari che dal cortile d'onore attraversano gli appartamenti napoleonici per "conferire" al capo dello Stato le posizioni dei propri gruppi. Ecco le consultazioni, passaggio ineludibile di ogni crisi.

Liturgia immarcescibile della politica italiana, dominata con pugno di ferro da un occhiuto cerimoniale. Rito ormai familiare agli italiani al quale partecipano perplessi da casa attraverso dirette televisive. Purtroppo frequenti in Italia, Paese che ha in Europa il record assoluto di crisi di Governo.

Eppure non solo di liturgia si tratta e sbagliano coloro i quali lo derubricano a un balletto bizantino privo di sostanza.  Le consultazioni sono lo spartiacque tra tatticismo e realtà, il filtro attraverso il quale il presidente depura le dichiarazioni dei politici ai media dalle scorie della campagna elettorale. Il momento in cui il capo dello Stato cerca di "stanare" le forze politiche attraverso domande mirate e risposte che vengono, se non verbalizzate, certamente registrate. Nel chiuso dello studio presidenziale non c'è più spazio per i toni muscolari, il bestiario politico o le analisi sui massimi sistemi. Il presidente ascolta, interroga Anche da oggi sarà Sergio Mattarella ad ascoltare i suggerimenti e le preoccupazioni dell'ex presidente Giorgio Napolitano e dei presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Poi da domani via alle forze politiche in una girandola di colloqui senza soluzione di continuità fino a sabato pomeriggio con l'incontro fondamentale con la delegazione del Pd. Colloqui brevi per tutti, non si supera mai la mezzora.

Probabile una giornata domenicale di riflessione e poi l'incarico lunedì. Tre giorni utili al presidente ma utilissimi anche alle forze politiche che potranno usufruire di una ossigenazione sufficiente per schiarirsi le idee e cassare almeno qualcuna delle troppe opzioni tutt'oggi in campo.    

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