Politica

Martin lo studente, la mia tesi saltata per il sisma

Viene dal Camerun, appena finisco mi laureo in farmacia

Redazione Ansa

   Sul computer di Martin c'è aperta una pagina scritta in italiano e in inglese, "Miglioramento dell'accessibilità ai farmaci in Africa": è il titolo della tesi che avrebbe dovuto discutere proprio oggi, ma la scossa di due giorni fa ha fatto saltare tutto. E così, seduto sulla branda in fondo al palazzetto dello sport di Camerino, a Martin non resta che ripassare, sperando che l'università riapra al più presto.

    Martin Lekemo è arrivato in Italia dal Camerun anni fa, con una borsa di studio. Ma poi i genitori sono morti e lui si è messo a lavorare. "Al teatro delle Muse di Ancona - racconta - poi in una ditta di materiali plastici e poi a Ferrara, in un'azienda agricola. Poi ho fatto anche l'assistente ai disabili a Venezia". Alla fine si è rimesso a studiare, un corso di laurea breve all'università di Camerino. "Devo scrivere al presidente della Repubblica - dice sorridendo - sono orfano e non dovrei pagare le tasse universitarie. Invece le pago eccome". La notte del terremoto Martin era all'università. "E' stata una cosa incredibile, non sapevo cosa fosse. Il panico e l'istinto di sopravvivenza mi hanno fatto uscire di corsa ma c'era una signora che non riusciva a muoversi. Così l'ho presa, l'ho tranquillizzata e l'ho aiutata ad uscire".

    E ora cosa farai?. "Discuto la tesi, ovvio. Tra i relatori c'è anche il professor Vittorio Colizzi, che con Montagner è uno dei più grandi esperti di Hiv. Appena riapre l'università, io sono pronto. E poi mi prendo una laurea in farmacia".  

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