Politica

Cannabis: da Saviano a Erri De Luca, le ragioni di 10 scrittori per la legalizzazione

Gli autori hanno aderito alla campagna dei radicali 'Legalizziamo!'

I dieci scrittori che hanno sottoscritto la proposta di legge dei radicali sulla legalizzazione della cannabis

Redazione Ansa

Dieci scrittori italiani hanno aderito campagna per la legge di iniziativa popolare Legalizziamo! promossa da Radicali Italiani e Associazione Luca Coscioni per la legalizzazione della cannabis.

Ecco le ragioni di Edoardo Camurri, Irene Chias, Erri De Luca, Goffredo Fofi, Alessandro Leogrande, Christian Raimo, Roberto Saviano, Igiaba Scego, Nadia Terranova, Maurizio Torchio, raccolte dai promotori della campagna:

Edoardo Camurri: Contro le prigioni, contro le mafie, contro l'ignoranza, legalizziamo! James Joyce nel 1939 si era inventato un gioco di parole per dirlo: "Free leaves for ebribadies". Ecco, lo immaginava il più grande degli scrittori e lo impone la ragionevolezza e l'esperienza: legalizziamo!

Irene Chias: Ritengo che quello che ruota attorno alla cannabis sia un tabù di natura ideologica che ha dato luogo negli anni a politiche assurde e a un proibizionismo che non fa altro che alimentare la criminalità organizzata.

Erri De Luca: La cannabis fuorilegge permette la legge degli spacciatori. Legalizzarla elimina il loro mercato. Per questa semplice evidenza mi unisco alla vostra campagna

Goffredo Fofi: Non fumo più da decenni neanche la marjuana, ma difenderò per cento motivi (economici, criminali, politici, clinici ed euforici) la legalizzazione della cannabis la libertà di fumare e la libera circolazione della cannabis.

Alessandro Leogrande: Il proibizionismo non ha mai risolto niente. Davanti a un consumo diffuso ha sempre e solo alimentato, ieri e oggi, i circuiti criminali. Per questo sono d'accordo con la vostra campagna. Sono per la legalizzazione.

Christian Raimo: Legalizzare la cannabis è un provvedimento razionale. E lo stato ha il compito di essere razionale. Praticamente tutte le persone che conosco fumano abitualmente o sporadicamente, e per farlo devono entrare in contatto con un mercato illegale. Questa cosa non è razionale. Non si tratta di essere a favore o in contrasto con una certa cultura legata al consumo di cannabis. Si tratta di fare delle leggi razionali

Roberto Saviano: Il proibizionismo ha fallito su tutti i fronti e questo i cittadini italiani lo hanno compreso. Magistrati e sindacati di polizia, ovvero i maggiori esperti nel contrasto alle organizzazioni criminali, affermano che la legalizzazione delle droghe leggere è un passo fondamentale per minare il potere economico delle mafie, potere che in Italia è fortissimo. Insomma, legalizzare le droghe leggere è l'arma principale contro le mafie. Proprio chi detesta ogni tipo di droga e dipendenza deve firmare per la cannabislegale.

Igiaba Scego: "Perché facciamo questo regalo alle mafie? Legalizziamo la cannabis. Anche perché la gente la usa a scopo terapeutico e non. Sarebbe una legge di buon senso. Poi io preferirei che un giovane andasse a comprarla in un negozio o in un caffè...piuttosto che in un angolo buio e maleodorante da uno spacciatore. Dobbiamo usare la logica. Apriamo la discussione. Non servono trincee,serve solo un po' di testa in più".

Nadia Terranova: "Legalizzare e regolamentare, aprire una discussione onesta, sottrarre alla criminalità e smettere di criminalizzare: è l'unica strada di buon senso"

Maurizio Torchio: "Legalizzare è disarmante buon senso. Tocca a chi si ostina nella guerra alla droga dimostrarci come mai, dopo tutti questi anni, non dovremmo considerarlo in malafede".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it