Politica

Migranti: Napolitano, chi alza muri non dovrebbe essere in Ue

Flussi da affrontare senza esitazioni, ci si gioca l'Europa. Il presidente emerito della Repubblica parla a 'L'intervista' di Costanzo

Redazione Ansa

"L'Unione europea deve affrontare senza esitazioni" la crisi dei migranti perchè su questo tema "si gioca davvero la partita dell'Europa". Lo ha detto l'ex presidente Giorgio Napolitano a "L'intervista" di Maurizio Costanzo (in onda giovedì prossimo).  "C'è un Governo in Europa che si è specializzato in muri e reticolati - ha aggiunto Napolitano riferendosi all'Ungheria pur senza citarla - e non dovrebbe essere nell'Unione europea: è la negazione dell'Europa della solidarietà e dell'unità". Poi Napolitano, rispondendo alle domande di Costanzo, aggiunge con realismo che "l'Europa con cui si deve lavorare è questa". Ma è un'Europa "che presenta molte criticità e incomprensione del proprio dovere". Ma Napolitano conferma di "credere ancora nell'Europa: i primi 30-40 anni abbiamo realizzato straordinari progressi".

L'ex capo dello Stato ha parlato anche di Renzi e di Mattarella nonché del suo rapporto con Clio. Con Mattarella, ha evidenziato, "certamente ci sentiamo spesso, ogni tanto lo vado a trovare e devo dire che ormai è passato un lasso di tempo sufficiente per dire che ci siamo trovati sempre in piena sintonia". Renzi? "Un uomo di grandissime risorse personali, di grandissima energia, con un dinamismo non comune e molto temperamento. Bisogna quindi rendersi conto che c'è nel suo modo di fare, nel suo modo di esercitare un ruolo importante qualcosa di molto particolare relativo al carattere...".

Clio? Dice che l'ho presa per fame - "Ci siamo intravisti a Napoli, poi ci siamo dichiarati sicuramente a Roma. Lei sa...io sono un monogamo accanito". Giorgio Napolitano si racconta a "L'intervista" il nuovo programma di Maurizio Costanzo su canale 5 (in onda giovedì prossimo) e parla del suo decennale rapporto con la moglie Clio. "Ci siamo molto frequentati al ristorante... tanto che mi diceva che l'avevo presa per fame", ricorda l'ex presidente di quegli anni romani raccontando che la moglie allora aveva un piccolo "pied a terre" e che frequentavano molto il rione Prati. Ma è ancora prima, a Napoli, che Napolitano confessa di aver sentito "la vocazione all'impegno pubblico": "erano gli anni 43-44 e Napoli era una città distrutta, molto sofferente".
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it