Politica

I giorni caldi di M5S e la gestione Roma

Dalle dimissioni a catena in Campidoglio agli incontri riservati di Grillo con il direttorio

Redazione Ansa

Le dimissioni a catena, la vicenda Muraro e la polemica sugli stipendi gonfiati in Campidoglio, scuotono la giunta Raggi.

 6 settembre - La notizia che Virginia Raggi sapesse dell'avviso di garanzia all'assessore Muraro da luglio, provoca le ire del sindaco di Parma Pizzarotti, sospeso da M5s perche indagato, che chiede le dimissioni della sindaca di Roma.

 7 settembre - E mentre dal Campidoglio Virigina Raggi va avanti e cerca i sostituti, si sussegono le riunioni del minidirettorio e del direttorio di M5S. Di Maio viene coinvolto nella bufera perchè aveva negato di essere a conoscenza dell'avviso di garanzia ricevuto dallì'assessore all'ambiente.

7 settembre - La base del movimento chiede trasparenza e l'intervento deciso di Beppe Grillo. Il leader di M5s  annuncia a sopresa un comizio a Nettuno con i suoi fedelissimi e in tarda notte viene intercettato dai fotografi con Fico, Di Maio e Di Battista in un ristorante romano. 

8 settembre - Le riunioni si sussegono incessati anche il giorno dopo.  Grillo e i suoi fedelissimi vengono nuovamente intercettati dalla stampa nel roof garden di un noto albergo romano. Intanto il mini-direttorio si dimette.

8 settembre - Grillo lascia la Capitale e Virginia Raggi con la sua giunta ancora dimezzata conferma il suo no alla candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024.

 

 

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