Politica

Italicum, Orlando propone di rivedere il doppio turno

'Procedimenti su magistrati, non serve unanimità del Csm'

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando

Redazione Ansa

"Sarebbe ragionevole una norma che eviti il doppio turno. Un premio di maggioranza proporzionale al risultato potrebbe evitare le coalizioni forzate e al contempo garantire buone probabilità di governabilità". Lo suggerisce il ministro della Giustizia Andrea Orlando in un'ampia intervista in apertura del Mattino in cui oltre a Italicum e referendum affronta anche il rapporto tra magistratura e politica, il nodo delle intercettazioni, l'allarme terrorismo nelle carceri. E sulla depenalizzazione delle droghe leggere afferma: "Seguirò con grande attenzione il dibattito parlamentare".


    Sulla minoranza Pd che chiede di ridiscutere la legge elettorale Orlando si dice colpito dal "rilievo che riguarda le capolistature bloccate. Alcuni di quelli che scoprono questo rischio sono stati messi in lista senza neppure passare per le cosiddette primariette", osserva. "È una resistenza che capisco poco, come non capisco l'insistenza sulle preferenze che in Europa hanno in pochi". Quanto al referendum "occorre portare la discussione nel merito della riforma costituzionale".
    Il referendum, assicura Orlando, non cambierà "i programmi del governo sulla riforma della giustizia". Sulle intercettazioni, dice, serve "una legge che metta dei paletti chiari e uguali per tutti. Le norme in questo senso andranno in aula a settembre".

    "Stiamo procedendo alla rivisitazione della geografia della corti d'Appello, tra le quali ci sono molte sproporzioni. Alcune hanno un'utenza di appena 300mila abitanti, altre di diversi milioni", afferma il Guardasigilli. E inoltre "bisogna lavorare per avere tempi dell'appello più rapidi".

    Per l'affollamento delle carceri "stiamo incrementando le forme alternative di custodia", afferma. "Abbiamo investito nei braccialetti elettronici. Attualmente ne sono impiegati duemila", ma "è in corso una nuova gara del ministero degli interni per ottenerne un numero molto più alto, circa 10 mila".

    Sul rischio di radicalizzazione islamica dei detenuti stranieri Orlando sottolinea che "è un fenomeno che stiamo contrastando da almeno tre anni" e che "in Italia ha dimensioni meno vaste che altrove". "Su una popolazione carceraria straniera di 12 mila persone ce ne sono poco più di 300 sotto osservazione".
    Sulla riforma del Csm "prossimamente dovremmo avere un testo articolato. Le nostre proposte puntano su una revisione delle regole d'elezione. Vanno rese più stringenti le norme per le nomine". E poi "nelle decisioni del Csm non si può sempre e solo andare avanti mettendo d'accordo sei consiglieri per aprire un giudizio su un altro magistrato". 

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