Europa

Turchia: media pro-Erdogan, golpe finanziato dalla Cia

Le autorità turche hanno emesso un mandato d'arresto nei confronti di almeno 42 giornalisti

Redazione Ansa

Una grande foto di un militare corrucciato e, accanto, il titolo a caratteri cubitali: "Quest'uomo ha diretto il golpe". Nella sua prima pagina di oggi, il quotidiano turco Yeni Safak, vicino al presidente Recep Tayyip Erdogan, punta direttamente il dito contro un generale Usa, John F. Campbell, e gli Stati Uniti per il tentativo di colpo di stato, accusando la Cia di averlo finanziato attraverso una banca con sede in Nigeria.

Le autorità turche hanno emesso un mandato d'arresto nei confronti di almeno 42 giornalisti, accusati di aver sostenuto la rete di Fethullah Gulen, che Ankara ritiene al mente del fallito golpe. Lo riporta la Cnn Turk, secondo cui della lista fa parte la giornalista veterana Nazli Ilicak, 72 anni, da tempo critica nei confronti del presidente Recep Tayyip Erdogan.

"Manifestazione per la democrazia" a piazza Taksim a Istanbul, organizzata dal principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp, dopo il fallito golpe in Turchia. Il raduno è stato autorizzato dal governo, che ha anche annunciato la sua partecipazione con alcuni esponenti del partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, mentre il Comune ha assicurato la gratuità dei trasporti per le decine di migliaia di persone attese in piazza. Nel primo pomeriggio, Taksim è stata evacuata dalla polizia per effettuare una bonifica di possibili ordigni e altre minacce alla pubblica sicurezza.

È salito a 13.165 il numero delle persone arrestate in relazione al tentativo di golpe in Turchia. Tra queste, 5.863 sono quelle di cui è stato già convalidato l'arresto. Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, specificando che si tratta di 8.838 militari (tra cui 123 generali e ammiragli), 2.101 magistrati, 1.485 poliziotti, 52 autorità amministrative e 689 civili.

Le forze di sicurezza turche hanno arrestato nella provincia di Trebisonda, sul mar Nero, Halis Hanci, considerato il 'braccio destro' dell'imam e magnate Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Secondo fonti citate da Hurriyet, Hanci è ritenuto responsabile del trasferimento di fondi a Gulen e sarebbe entrato in Turchia due giorni prima del tentativo di putsch. Ieri, era stato arrestato anche il nipote dell'imam, Muhammet Sait Gulen.

L'organismo turco per la supervisione degli istituti bancari (Bddk) ha revocato la licenza all'istituto di credito Bank Asya per presunti legami con l'imam e magnate Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Lo ha reso noto lo stesso istituto con un comunicato. Bank Asya era già stata commissariata lo scorso anno e posta sotto il controllo del Fondo statale di garanzia dei depositi (Tmsf)

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