Politica

Africa protagonista del futuro, a Roma primo summit

50 Paesi per sfide terrorismo e migranti. Con Renzi e Mattarella

La conferenza sull'Africa oggi a Roma

Redazione Ansa

 "L'Italia è, per condizione geografica, storia e cultura, ponte tra Africa ed Europa. Un ponte libero da pregiudizi, rispettoso delle peculiarità degli interlocutori e pronto a un confronto pragmatico e aperto". Così il presidente Sergio Mattarella è intervenuto alla Conferenza Italia-Africa alla Farnesina, che riunisce i rapprentanti di oltre 50 paesi del "continente dimenticato". Il ministro degli esteri Paolo Gentiloni ha detto che "attraverso il migration compact "abbiamo messo la collaborazione tra Ue e Africa in cima all'agenda europea. Per questo chiederemo che al prossimo consiglio europeo di giugno esca un piano operativo per l'Africa e ad ampio raggio per progetti pilota, da far partire in tempi brevi". Serve "un impegno strategico" per un "patto con l'Africa per evitare che la rotta del Mediterraneo centrale abbia impennate nei prossimi mesi", ha aggiunto.

  La Prima Conferenza Ministeriale Italia-Africa alla Farnesina, vede la partecipazione delle autorità italiane al gran completo. Dal presidente Mattarella al premier Renzi, ai ministri Gentiloni, Alfano, Martina e Galletti, che si confronteranno con i colleghi africani ed i rappresentanti dell'organizzazioni internazionali del sistema Onu e regionali.   Il programma prevede un approfondimento su quattro questioni chiave, a partire dai temi ambientali ed economici, con un continente in costante crescita che può fare da traino alla tanto sospirata ripresa dell'Europa.

     In agenda anche le principali questioni di attualità internazionale, come la minaccia terroristica di matrice jihadista ed il boom migratorio, che in larga parte si sviluppano proprio in Africa, dove povertà e fanatismo religioso sono spesso due facce della stessa medaglia. Puntare e investire sui Paesi africani è uno dei mantra del premier Renzi, che lo scorso febbraio ha visitato Nigeria, Ghana e Senegal, dai quali solo nell'ultimo anno sono arrivati quasi 32mila migranti in Italia. Il sostegno allo sviluppo dei Paesi d'origine dei profughi, tra l'altro, è l'architrave del 'migration compact' proposto da Renzi all'Ue per mettere in sicurezza la rotta mediterranea, così come è stato fatto con la rotta balcanica con l'accordo con la Turchia.


     L'interesse per l'Africa - visitata di recente anche dal presidente Mattarella - ha anche un'altra direttrice: l'Italia si candiderà al seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza Onu per il biennio 17-18 ed i Paesi africani possono essere alleati fondamentali in questa sfida.
   

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