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Polizia: Gabrielli capo, lo "sbirro" corona sogno

Successi sulle nuove Br e recupero Concordia nel suo curriculum

Polizia: Gabrielli capo, lo 'sbirro' corona sogno

Redazione Ansa

Franco Gabrielli sale sula poltrona più alta del Dipartimento della Pubblica Sicurezza: il Consiglio dei ministri lo ha nominato Capo della Polizia, ruolo al quale, senza tanti misteri, l'attuale prefetto di Roma teneva molto. Dopo quattro anni e mezzo passati alla guida del Dipartimento della Protezione Civile ad occuparsi di terremoti, alluvioni, incendi, ma anche del "miracoloso recupero" della Costa Concordia, e dopo un anno al vertice della Prefettura di Roma nella stagione di Mafia Capitale, arriva il grande salto dello "sbirro", come lui stesso si definisce. Quella di Gabrielli è una storia di incarichi importanti, in istituzioni diverse. Nato 56 anni fa a Viareggio, laureato in giurisprudenza, sposato e padre di tre figli, entra in polizia nel 1985. Due anni dopo passa alla Digos di Imperia e da li' inizia un percorso che lo porterà a coordinare le indagini che hanno consentito di fare luce sulle stragi mafiose della primavera-estate del 1993, fino ad arrivare all'arresto dei brigatisti responsabili degli omicidi di Massimo D'Antona, Marco Biagi e del sovrintendente della polizia Emanuele Petri, nel 2003. Nel dicembre del 2006 - Governo Prodi - viene nominato direttore del Sisde, che l'anno dopo diventerà Aisi. Il più giovane a dirigere il servizio segreto. Che lascia nel giugno del 2008. Il 6 aprile 2009 c'è il terremoto dell'Aquila: viene nominato prefetto del capoluogo abruzzese con il compito non solo di gestire il momento difficile dell'emergenza, ma anche di vigilare sulla regolarità degli appalti per evitare infiltrazioni criminali. Nell'aprile 2010 succede a Bertolaso al vertice della Protezione civile. Poi nell'aprile 2015 il passaggio alla guida della prefettura di Roma e ora il sogno che diventa realtà: Capo della Polizia.

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