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Mattarella vede M5s: "Ala? Non trovati motivi per intervenire"

"Ci ha detto che se fossero sostituivi interverrebbe". Di Maio a Londra: "Parlamento impari da Gb a coinvolgere i cittadini"

Redazione Ansa

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale i Presidenti dei Gruppi parlamentari del MoVimento 5 Stelle del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Nunzia Catalfo e Michele Dell'Orco. 

"Per Mattarella - hanno detto al termine dell'incontro - Ala e Verdini sono maggioranza aggiuntiva ma non sostitutiva. Il capo dello Stato ci ha detto che se dovesse divenire sostitutiva interverrebbe in qualche modo". 

Parole che il Colle poi precisa: "Voi mi dite che alla maggioranza di governo si è aggiunto un gruppo che non ne faceva parte. Il mio parametro di comportamento è la Costituzione. Se ravvisassi motivi per intervenire secondo la Costituzione, lo farei. Non li ho ravvisati". Queste le parole pronunciate da Sergio Mattarella durante l'incontro con i capigruppo M5s al Quirinale, secondo quanto precisa una nota del Quirinale, a proposito dei voti di Ala alla maggioranza.

"C'è una nuova maggioranza - hanno detto i pentastellati - aggiuntiva, questo lo ha riconosciuto anche il Presidente. Ha l'appoggio ufficiale di Verdini e del gruppo Ala, la maggioranza si è allargata e questo è un dato di fatto riconosciuto anche da Mattarella. Il Presidente interverrà se questa maggioranza diverrà, nei fatti, diversa e sostitutiva", aggiungono i pentastellati. "Abbiamo posto il problema della decretazione d'urgenza. Lui ha condiviso le nostre preoccupazioni sul fatto che il Parlamento non ha più potere legislativo: è un suo cruccio", sottolineano i due capigruppo M5S. "Ringraziamo inoltre il presidente - concludono Cataldo e Dall'Orco - perché ha riconosciuto un merito al M5S. È uno dei gruppi che lavorano di più in commissione e in Aula".

"Mattarella - hanno detto ancora - rispetta la magistratura, ovviamente. Ed ha riconosciuto benissimo che uno dei principali problemi dell'Italia è la corruzione". "Abbiamo messo l'accento sul caso Trivellopoli. Un caso grave di corruzione che riguarda il nostro governo". I cronisti chiedono se hanno chiesto al capo dello Stato perché non li ha ricevuto la scorssa settimana, prima del voto sul ddl riforme istituzionali: "Ci ha detto che non ha ritenuto opportuno intervenire", concludono i capigruppo.

Intanto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è a Londra. "Apprendere le buone pratiche" del modello britannico sul fronte del controllo parlamentare - ha detto - e "portarle in Italia": dalla "verifica sui risultati" prodotti dalle leggi e dall'attività di governo, al "coinvolgimento dei cittadini con strumenti di democrazia partecipata", online e non. Di Maio, vicepresidente pentasellato della Camera, è in missione oggi e domani a Londra alla guida di una delegazione del Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione di Montecitorio che ha in agenda una serie di incontri con rappresentanti di governo e deputati di maggioranza e di opposizione a Westminster. "Una missione istituzionale", sottolinea Di Maio, replicando indirettamente a qualche polemica romana e spiegando di non voler "sovrapporre" questo piano con il suo ruolo di dirigente del Movimento 5 Stelle. "L'obiettivo della missione - insiste - è approfondire il tema del controllo parlamentare". E il programma stilato dagli uffici della Camera prevede in futuro anche confronti con i modelli tedesco e francese a Berlino e Parigi. 

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