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Lo Bello, dalla lotta al pizzo ai vertici Confindustria - IL PROFILO -

Industriale siracusano, fu alfiere rivoluzione legalità

Ivan Lobello a Roma, in una foto d'archivio

Redazione Ansa

Da avvocato e piccolo imprenditore nell'azienda di famiglia a vicepresidente di Confindustria nazionale. La scalata di Ivanhoe Lo Bello, per gli amici Ivan, 53 anni, siracusano, è stata veloce. Capacità di guardare avanti e determinazione sono le doti che gli riconoscono tutti, amici e nemici. Presidente di una ditta che fa biscotti, la Fosfovit, a soli 35 anni Lo Bello è nel consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia (dove resta per 4 anni) su indicazione dell'allora presidente della Regione Siciliana, Giuseppe Provenzano. Nel 1999 inizia la scalata a Confindustria: presidente di Siracusa per due mandati, fino al 2005, e dall'anno dopo numero uno in Sicilia. Ed è questo il momento della svolta: la sua presidenza è caratterizzata dall'introduzione del codice etico e da uno slogan dirompente in una terra in cui cedere al racket è la regola. "Chi paga il pizzo verrà espulso" è la regola Lo Bello.

Lui la chiama "rivoluzione culturale" e le espulsioni non si fanno attendere. Scontata è la riconferma anche per il secondo mandato, fino al 2012. E' il biglietto da visita che lo porta a Roma, dove diventa numero due della associazione degli industriali. In Sicilia lascia il posto al suo vice, Antonello Montante che ne segue la strada nell'impegno per la legalità. Entrambi sono ora indagati: Montante a Caltanissetta, con la pesante accusa di concorso in associazione mafiosa. Lo Bello a Potenza per associazione a delinquere.

Fino al 2010 Lo Bello è presidente del BdS: poi, dopo l'incorporazione da parte di Unicredit, nel gennaio 2011 viene nominato presidente di UniCredit Leasing. Socio e amministratore di altre società industriali, nel 2012 è uno degli undici vicepresidenti di Confindustria, con delega all'Educazione. Nel frattempo arriva la nomina a presidente della Camera di commercio di Siracusa e vicepresidente di Unioncamere.

Nel 2015 viene eletto presidente di Unioncamere, ed è presidente del Comitato consultivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.(ANSA).
   

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