Politica

Da Cogne a Casamonica, le polemiche su Vespa

L'intervista al figlio di Riina riapre dibattito su cronaca in tv

L'assessore alla Legalita' del Comune di Roma, Alfonso Sabella (S) e Bruno Vespa, durante il programma Rai Porta a Porta

Redazione Ansa

   Cronaca o voyeurismo, dibattito o cattiva maestra televisione? L'intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina, figlio del boss Totò Riina, per la prima volta sul piccolo schermo, rilancia la polemica sui protagonisti controversi dell'attualità ospitati nei programmi tv, in particolare del servizio pubblico. La lista è lunga: si va dal faccia a faccia tra Paolo Bonolis e il serial killer Donato Bilancia (a Domenica in nel 2004) alla recente intervista di Franca Leosini, a Storie maledette su Rai3, a Luca Varani (condannato in appello come mandante dell'aggressione con l'acido a Lucia Annibali). E tra plastici e telerisse, scoop e ascolti, oggi è Porta a porta - che quest'anno celebra il ventennale - far ancora discutere.
   
   E' di appena un mese fa la polemica sull'intervista di Vespa a Valter Foffo, padre di Manuel, uno dei due giovani che hanno confessato l'omicidio di Luca Varani. I social, in particolare, si scatenano e accusano il programma di Rai1 di 'sciacallaggio'.
   
   La prima grana per il nuovo vertice Rai scoppia però a settembre 2015, quando Vespa ospita Vera e Vittorino Casamonica, figlia e nipote di Vittorio, i cui funerali show il 20 agosto avevano provocato non poche polemiche. Le critiche più dure arrivano dal Pd e dal Campidoglio, ma anche da Vigilanza e Antimafia, da M5S e Sel. La direzione di Rai1 si schiera con il conduttore, ma apre a uno spazio 'risarcitorio', con l'intervista all'assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella. Vespa si difende: "Lasciateci fare il nostro mestiere. Quando Biagi ha intervistato Sindona, c'erano forse le vittime? E c'erano le vittime quando è stato intervistato Buscetta o quando Santoro ha intervistato Ciancimino?".
   
   Tra i casi di cronaca più eclatanti trattati a più riprese a Porta a porta (come da tutta la tv italiana), il record - di ascolti e polemiche - spetta probabilmente al delitto di Cogne, con l'intervista ad Anna Maria Franzoni ma anche con il plastico della villetta (e con le ipotetiche armi del delitto, 'brandite' da Vespa, il mestolo e lo zoccolo). Il 14 marzo 2002 Porta a porta vola a 8 milioni 380 mila telespettatori, pari al 36% di share, con punte di oltre 10 milioni in prima serata: solo le due serate sull'11 settembre raggiungono un ascolto simile e meglio fa soltanto la celebre rissa tra Alessandra Mussolini e Katia Belillo, il 1 febbraio 2001.
   

   Nello stesso anno, un coro di critiche si leva contro il 'tour' televisivo - che coinvolge anche il salotto di Vespa - di Mario Cugole, il nuovo fidanzato di Erika, la ragazza accusata del massacro di Novi Ligure. Esplode a giugno 1999, invece, il caso della puntata sull'omicidio Marta Russo: in studio siedono Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, giudicati colpevoli in primo grado dell'assassinio della studentessa. I genitori chiedono lo stop, ma Porta a porta va in onda tra le polemiche, anche da parte dei consiglieri Rai. "Bloccarci - ammonisce Vespa - sarebbe un precedente mortale". 

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