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Mediaset fa pace con Google, prepara sbarco YouTube

Via a partnership, Sky non soffre Champions, sale utile Espresso

Redazione Ansa

Mediaset e Google hanno deciso di non aspettare la sentenza della causa da 500 milioni intentata dal Biscione per l'uso ritenuto illegittimo dei suoi contenuti sul Web lanciando una partnership che porterà allo sbarco dei programmi Mediaset su YouTube e a una presenza del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri anche su Google Play. I dettagli sono ancora da definire e l'entità del risarcimento custodita in gran segreto, ma l'accordo è in qualche modo storico sancendo la pace tra Mediaset, il grande editore più deciso nelle sue dichiarazioni contro gli 'Over the top', e il gigante mondiale di Internet. L'accordo "apre nuove prospettive nei rapporti tra i due player e pone fine a quasi otto anni di contenziosi", afferma una nota congiunta, secondo la quale "si avvia una strategia congiunta per la protezione dei contenuti in ordine alla massima tutela del copyright dell'editore". Di fatto i legali hanno trovato un'intesa per chiudere la causa intentata da Mediaset nel 2008 di fronte al Tribunale di Roma con la richiesta di un risarcimento di 500 milioni per il solo danno emergente.
    Ultimamente il Biscione ha fatto emergere che le perizie avrebbero espresso "una forchetta di valutazione che consolida la nostra valutazione di veder riconosciuto il danno: si tratta di soldi veri e importanti", diceva in estate il consigliere di amministrazione di Mediaset Gina Nieri, da sempre attenta agli affari legali del gruppo. Il Biscione sosteneva l'"illecita diffusione e sfruttamento commerciale di audio-video" e aveva "individuato su YouTube almeno 4.643 filmati di proprietà, pari a oltre 325 ore di materiale emesso senza possedere i diritti" con una stima di perdita di "315.672 giornate di visione".
    Se Mediaset e Google smettono di farsi la guerra e anzi annunciano progetti comuni, nel mondo televisivo Sky non sembra accusare troppo la mancanza della Champions league nel Regno Unito e anche in Italia, dove Mediaset Premium si è aggiudicata i diritti per questi tre anni. Nel terzo trimestre, il primo per l'anno fiscale inglese, il gruppo in Europa ha registrato ricavi in aumento del 5,8% di 3,79 miliardi e un utile operativo di 509 milioni (+10%). In Italia in particolare tra giugno e agosto Sky ha perso 37mila abbonati a un totale di 4 milioni e 688mila, con una stima media da parte degli analisti finanziari che era superiore (un calo di 48mila unità), mentre il tasso di abbandono (Churn) è del 10% contro il 9,8% degli abbonati Sky del Regno Unito e del 9% in Germania.
    In campo editoriale il gruppo L'Espresso ha infine chiuso i conti dei nove mesi con l'utile netto salito a 24,6 milioni (da 4,6 del 2014): esclusa la plusvalenza netta di 9,5 milioni realizzata dalla cessione del canale DeejayTv a Discovery Italia, l'utile registra comunque la significativa progressione a 15,1 milioni. Il fatturato scende a 439 milioni (-5,6% rispetto all'anno precedente) e l'indebitamento è stato tagliato a 8,1 milioni rispetto ai 34,2 di fine 2014.
   

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