Politica

Proteste e scontri a L'Aquila, cambio di programma per Renzi

Annullata la visita al nuovo palazzo comunale ma non quella al Gran Sasso Institute

Redazione Ansa

Annullata la prima tappa all' Aquila del Presidente del Consiglio  Matteo Renzi. Lo ha riferito il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci. Prima dell'arrivo del premier momenti di tensione tra forze di polizia e manifestanti. L'appuntamento era alla nuova sede del Comune. Scontri anche vicino alla sede della seconda tappa.

Il premier è comunque giunto all'Aquila, direttamente al Gran Sasso Science Institute. Presente il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.

"No agli annunci choc, no agli annunci show, no alle comparsate, no alla medianizzazione dell'Aquila che è già stata sufficientemente resa mediatica, anche per alcuni aspetti positivi, buona l'idea di farci il G8, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte". Così il premier Matteo Renzi alla sua prima visita all'Aquila parlando all Gran Sasso Institute

"Mi ero preso un impegno: non mettere piede all'Aquila fin quando il quadro di riferimento non fosse chiaro. Questo per far prevalere la risoluzione delle problematiche all'impatto scenografico", ha proseguito Renzi. "Per questo - ha detto ancora - voglio che questo incontro sia una riunione di lavoro. Voglio una discussione di merito". "I soldi per la ricostruzione ci sono, da qui a un anno faremo il punto sui cantieri".

Presidio manifestanti, 'fuori dall'Abruzzo' - Circa 500 persone tra cui molti manifestanti, che sostano dietro le transenne con il presidio controllato da cinque mezzi blindati e da decine di rappresentanti delle forze dell'ordine, hanno continuato a manifestare alla Villa Comunale davanti alla sede della Gran Sasso Science Institute dove il premier Matteo Renzi ha tenuto una riunione istituzionale. In mezzo al folto gruppo anche tanti cittadini venuti per vedere Renzi. Tra i manifestanti, che hanno intonato cori di critica, i comitati contro le trivelle, quelli contro la realizzazione del metanodotto, e il comitato delle 3 e 32 sorti dopo il terremoto. Pesanti i toni usati per gli slogan intonati contro il premier. "Renzi, Renzi fuori dall'Abruzzo", "non vogliamo le trivelle" "non vogliamo i metanodotti" "non vogliamo le lobby" "non ci piace lo Sblocca Italia che devasta i territori", "vogliamo la ricostruzione dell'Aquila", sono alcuni delle affermazioni delle persone scese in piazza. Tra questi l'ex capogruppo di rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. Un manifestante, a proposito delle perforazioni nella costa teatina, ha spiegato che "in Abruzzo ci stiamo inventando un nuovo modo di lavorare e Renzi ci devasta l'ambiente che è il nostro pane e quello delle nuove generazioni".

No Triv, detto no a incontro con Renzi  - "E' venuto un emissario del Pd a chiederci se tre di noi volevano incontrare Matteo Renzi. Ma gli abbiamo detto: no grazie. Non facciamo selfie con un premier che venti giorni fa ha dato l'ok alle trivelle 'Ammazza Adriatico' con il sì alle perforazioni petrolifere in mare". Così ha riferito Augusto De Sanctis, del Forum H2o abruzzese. "Invece di discutere con noi - ha concluso - ritiri il permesso Via, e rispetti la volontà popolare di tutte le regioni adriatiche che si oppongono alla deriva petrolifera in mare".

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