Politica

Ddl Scuola: audizioni a sgoccioli, si entra nel vivo

Entro il 18 emendamenti. M5S, Giannini vive su altra galassia

Redazione Ansa

Esaurito il passaggio delle audizioni - siamo alle ultime battute - l'esame del ddl di riforma della scuola sta per entrare nel vivo. Domani il provvedimento verrà incardinato in commissione Cultura alla Camera. L'ufficio di presidenza della VII commissione a Montecitorio ha deciso che la discussione generale del testo comincerà la prossima settimana e la scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata a sabato 18 aprile. Il termine tuttavia potrà essere riconsiderato nel corso della prossima settimana.

Deciso anche il nome del relatore del provvedimento: sarà la deputata del Pd Maria Coscia. Una tabella di marcia che non convince affatto il Movimento Cinque Stelle. "Affermare come ha fatto ieri in tv Stefania Giannini, che le audizioni sul Ddl Istruzione stanno andando bene quando la quasi totalità delle associazioni di genitori, dirigenti, pedagogisti e i sindacati, nel corso delle audizioni che si stanno svolgendo in questi giorni, hanno espresso un coro di contrarietà e perplessità su quasi tutti gli aspetti del provvedimento, significa che il ministro vive su un'altra galassia" hanno dichiarato i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura.

Il contingentamento dei tempi di discussione "strozza il dibattito" dicono i Pentastellati che presenteranno, in sede referente, la richiesta formale di stralcio per la parte del ddl che riguarda le assunzioni. E non sono i soli a protestare. Un cartello di una trentina di sigle - che include sindacati, associazioni studentesche, di genitori e di insegnanti, con punti di vista molto diversi - ha promosso un appello al Parlamento per chiedere di cambiare il disegno di legge.

I firmatari chiedono, tra l'altro, di rivedere a fondo le prerogative del dirigente scolastico e di intervenire sulle risorse economiche: "è indispensabile - dicono - un aumento dei finanziamenti pubblici destinati alla scuola, con un piano pluriennale che permetta all'Italia di raggiungere almeno la media europea". Indice puntato anche contro le "numerose" deleghe al governo previste nel ddl considerate "un errore in quanto riguardano temi troppo importanti per la scuola italiana per non essere affrontati in aula e i relativi criteri direttivi sono insufficienti e spesso troppo vaghi". Intanto, mentre è cominciato oggi lo sciopero delle attività non obbligatorie per docenti, personale educativo e Ata proclamato dai principali sindacati di categoria (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) in vista della manifestazione organizzata dalle stesse sigle per il 18 aprile, anche l'Unicobas ha annunciato una giornata di protesta: il 24 aprile astensione dal lavoro del personale scolastico e raduno in piazza a Roma.

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