Politica

Legge elettorale calendarizzata il 27 aprile alla Camera

Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo della Camera. La richiesta è stata avanzata dal Pd

Il tabellone del voto finale sulla riforma della legge elettorale al Senato, il 27 gennaio 2015

Redazione Ansa

La conferenza dei capigruppo della Camera calendarizza per il 27 aprile in Aula la riforma elettorale, su richiesta del capogruppo del Pd Roberto Speranza. Ma le opposizioni gridano tutte allo "strappo" per l'improvvisa accelerazioni e Forza Italia parla addirittura di "colpo di Stato" con Renato Brunetta, promettendo di opporsi "con tutte le forze" a questo "blitz di Renzi". Come già era stato preannunciato mercoledì dal vicecapogruppo del Pd, Ettore Rosato, oggi alla riunione della Conferenza dei capigruppo - che doveva stabilire il calendario di aprile - il presidente dei deputati Dem ha chiesto di inserire l'Italicum tra i temi di discussione. La data proposta è stata il 27. In questo modo, dopo il ponte del Primo maggio si potranno contingentare i tempi, dato che il regolamento di Montecitorio lo permette quando riprende l'esame di un ddl il mese successivo. La reazione delle opposizioni è stata durissima. Renato Brunetta ha parlato di "colpo di stato inaccettabile" a cui Fi si opporrà "con tutte le forze". Sel, con Arturo Scotto, ha stigmatizzato il fatto che il Pd "abbia strumentalizzato una riforma per un regolamento di conti interno", tra Renzi e la minoranza bersaniani. Fabiana Dadone, di M5s, ha invece accusato la presidente della Camera Laura Boldrini di essere "un semplice notaio delle decisioni della maggioranza" senza svolgere il ruolo "di tutela delle opposizioni". Di parere diverso il ministro Boschi, che ha rifiutato il termine "strappo". "Normalmente le opposizioni sono sempre contrarie alle proposte di calendario, ma si deve pur andare avanti". In ogni caso per Boschi, "visto che si va in Aula il 27 aprile, tra un mese, c'è tutto il tempo per ragionare in COmmissione". Qui la maggioranza dovrà fare i conti con il presidente Francesco Paolo Sisto, che è di Fi di fede "fittiana"

 

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