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Sciopero generale, Poletti: "Ascoltiamo la piazza ma andiamo avanti". Napolitano: "Segno di tensione"

Camusso: "Il governo sbaglia a escludere il confronto". Barbagallo: "Oggi fermiamo Italia per farla ripartire"

Redazione Ansa

"Ascoltiamo la piazza ma siamo intenzionati ad andare avanti con l'attuazione delle riforme, non possiamo permetterci un colpo di freno, oggi l'Ue ci chiede di essere coerenti coi nostri impegni". Cosí il ministro del Lavoro Giuliano Poletti sullo sciopero generale.

Napolitano: esasperazioni non fanno bene al Paese. "Lo sciopero generale proclamato per oggi è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo". Lo ha detto il presidente Giorgio Napolitano parlando con i giornalisti a Torino. "E' bene che ci sia rispetto reciproco" tra le prerogative di governo e sindacati e che "non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese".

Il presidente Napolitano ha premesso, parlando dello sciopero generale di oggi, che lui "ovviamente non entra nel merito delle ragioni degli uni o degli altri". "Mi auguro - ha aggiunto parlando con i giornalisti prima di lasciare Torino - che si discutano sia le decisioni già prese, come quella della legge di riforma del mercato del lavoro, sia quelle da prendere soprattutto per il rilancio dell'economia e dell'occupazione in un contesto europeo". E che per queste tematiche così importanti per il Paese, ha sottolineato "si trovi la via di un discussione pacata". "Naturalmente poi il governo ha le sue prerogative, le ha anche il Parlamento ed ha il suo ruolo da svolgere il sindacato". Per tutte queste ragioni, sottolineate con forza il capo dello Stato, "è bene che ci sia rispetto reciproco di queste prerogative e che non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno". Perché tutto ciò, ha concluso, "non fa bene al Paese".

D'Alema: governo ascolti la piazza. "La situazione del Paese è grave e spero che il governo ascolti questa piazza e tenga conto della richiesta che viene dai lavoratori". Lo ha detto Massimo D'Alema parlando con i giornalisti che lo hanno incontrato casualmente nel municipio di Bari dove l'esponente del Pd ha fatto una visita a sorpresa al sindaco, Antonio Decaro.

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Susanna Camusso ha scelto Torino per contestare il Jobs Act e la legge di stabilità del governo Renzi. La leader della Cgil partecipa al corteo del capoluogo piemontese partito da piazza Vittorio Veneto. Attese almeno 30 mila persone, con 200 pullman in arrivo da tutto il Piemonte. Presente in coda al corteo anche il cosiddetto spezzone sociale, con centri sociali e Cobas. Il governo ''sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione'' con i sindacati. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso in una intervista al Gr Rai. ''E' un errore - dice - anche perché ci pare che la priorità che indica al Paese che è innanzitutto quella del bisogno di lavoro, non trovi corrispondenza nei provvedimenti che il Governo sta facendo''. Camusso alla domanda sui primi dati dello sciopero ha detto che quelli che ha il sindacato fin qui ''sono molto positivi''. "E' una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo". "Continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavori in questo paese", ha aggiunto.

 

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Barbagallo: oggi fermiamo Italia per farla ripartire. "Oggi fermiamo l'Italia per farla ripartire nella direzione giusta": così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in piazza a Roma per lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per chiedere al governo di cambiare sul Jobs act, la legge di stabilità e la P.a. "Oggi - aggiunge - milioni di lavoratori si astengono dal lavoro, milioni di pensionati partecipano alle nostre iniziative, insieme agli studenti". Il corteo organizzato a Roma è partito: in testa il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, insieme al segretario generale della Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino. Ad aprire il corteo lo striscione con lo slogan scelto dai due sindacati che recita "Così non va, sul Jobs act, sulla legge di stabilità, sulle politiche economiche, sulla P.a. Abbiamo proposte concrete per cambiare l'Italia". Il corteo partito da piazza dell'Esquilino è diretto a piazza Santi Apostoli, dove si terrà il comizio conclusivo. Per le strade anche le bandiere ed i palloncini rossi e azzurri di Cgil e Uil, ma anche i palloncini con il volto di Renzi-Pinocchio, che già si erano visti in occasione della manifestazione unitaria del Pubblico impiego per chiedere il rinnovo del contratto. In piazza per lo sciopero generale c'è anche l'Ugl.

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