Politica

Mafia a Roma: Poletti, sto male a vedere il mio nome coinvolto

Il ministro: 'Pensavo che Buzzi fosse una persona perbene'

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti

Redazione Ansa

"Sapevamo tutti quanti che Salvatore Buzzi era stato condannato per omicidio ma noi che viviamo in questi mondi pensiamo che ci sia la possibilità di cambiare la propria vita". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Una foto scattata nel 2010 lo ritrae ad una cena con l'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'ex ad dell'Ama Panzironi, il dimissionario assessore alla casa Ozzimo e il capo della cooperativa sociale 29 giugno Salvatore Buzzi.
    "Buzzi - ha continuato Poletti rispondendo ai giornalisti - era apparso come una persona perbene che da carcerato si era laureato, faceva una vita dove si impegnava perché le persone che uscivano dal carcere avessero un'altra possibilità, scoprire - ha detto - quello che ha fatto è un paradosso". 

"Contro queste cose ho fatto la guerra per 40 anni - ha aggiunto Poletti, parlando a margine di un convegno - sono arrabbiato soprattutto per tutte quelle cooperative sociali perbene e le persone perbene che ci lavorano. 

 "Credo stia a lui decidere se rispondere o no, è evidente che in tanti si stiano interrogando". Così ha risposto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alla domanda se il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, allora presidente di Legacoop, dovrebbe dare delle spiegazioni davanti al Parlamento, dopo la foto alla cena e poi la partecipazione all'assemblea della cooperativa sociale di Salvatore Buzzi.

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