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La scuola si fa un selfie, pronti i criteri di autovalutazione

Giannini: 'Non sarà una classifica, ma strumento per migliorare'

La scuola si fa un selfie, pronti i criteri di autovalutazione

Redazione Ansa

Entra nella fase operativa l'autovalutazione delle scuole. E' pronto - ed è stato presentato oggi in un occasione di un seminario dedicato al tema - il format del rapporto di valutazione. Un format unico con 49 indicatori che dovranno essere presi in considerazione da ciascuna scuola (paritarie incluse) per compilare una sorta di "pagella" d'istituto. Si dovrà esaminare (e valutare) il contesto (territorio, risorse economiche..), gli esiti degli studenti (voti, risultati nelle prove Invalsi, competenze chiave ma anche i risultati a distanza, vale a dire gli esiti nei cicli scolastici successivi), i processi messi in atto dalla scuola (progettazione, orientamento, rapporti con le famiglie...) per poi passare al processo di autovalutazione vero e proprio e, infine, individuare le priorità su cui intervenire in vista della predisposizione di un piano di miglioramento.

L'operatività delle scuole é prevista da marzo, la pubblicazione del rapporto, che si compila on line accedendo a una piattaforma ad hoc, è in calendario per luglio. Il tutto "nella massima trasparenza" assicura il ministero che mette in campo anche una sorta di Task force di supporto alle scuole affinché l'operazione arrivi in porto senza difficoltà. A ottobre 2015 l'Invalsi pubblicherà il primo Rapporto nazionale sul sistema scolastico italiano e dal prossimo anno scolastico (2015/16) sarà avviata la valutazione esterna da parte di nuclei composti da esperti e da ispettori del Miur "La complessità del processo che ha portato a questo rapporto è evidente - ha spiegato il ministro Giannini - dai 12 anni di gestazione e dai cinque ministri che vi hanno lavorato sopra. Il punto cruciale è toccato a me che ho firmato la direttiva ministeriale che ha dato il via all'attività di valutazione delle scuole, che terminerà, attraverso diverse fasi, a luglio 2015.

Questo rapporto - ha aggiunto - è lo strumento fondamentale perché il sistema scolastico possa migliorare se stesso e assolvere al meglio la sua missione educativa, in quattro fasi: autovalutazione da parte dell'istituto scolastico, che oggi avviamo ufficialmente; valutazione esterna, momento di controllo da parte di organi che non fanno parte della scuola in questione; piano di miglioramento, ossia le azioni concrete che ciascun istituto, dopo l'autovalutazione e i pareri esterni, mette in campo; la rendicontazione sociale, un riscontro qualitativo di cosa un istituto faccia di utile per il territorio nel quale vive". Dopo aver ribadito che il Rapporto di autovalutazione "non è una classifica, non ci sono vincitori e perdenti, né é una mera fabbrica di dati" il ministro ha posto l'accento su un aspetto ritenuto cruciale. "Tutto ciò ha senso - ha concluso - se non resta esercizio accademico e se ai risultati corrisponde una premialità sia per il singolo sia per la scuola".

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