Politica

Ue chiede più soldi a Italia-Gb. Ira Cameron, non pago

Scoppia caso bilancio. Londra deve versare 2 mld, Roma 300 mln

Redazione Ansa

di Patrizia Antonini


"Inaccettabile". Il conto da 2,1 miliardi per l'aggiustamento del bilancio europeo presentato da Bruxelles al Regno Unito scatena l'ira del premier David Cameron, che si allea con altri Paesi debitori come Italia, Olanda e Grecia, e fa scoppiare una nuova grana al vertice Ue, mentre Francia e Germania siedono tra le fila dei creditori e fanno muro.
    La data prevista per il versamento è il primo dicembre, ma l'inquilino di Downing Street assicura: per quella data certo "non pagheremo". Il leader tory, che in casa subisce il continuo pressing degli euroscettici dell'Ukip di Nigel Farage, si trova in estrema difficoltà. Giura di aver saputo della questione solo giovedì durante il summit e fa la voce grossa: la cifra "verrà studiata nel dettaglio", "statistiche, metodologia, calcoli", e una decisione sarà presa solo alla luce dei risultati. Ad irritarlo, sottolinea più volte, sono la tempistica (solo qualche settimana di preavviso) e la somma (la cifra esatta in realtà sarà nota a novembre). Sulla sua nave il premier imbarca altri Paesi che secondo le stime dovranno aggiungere denaro fresco per gli aggiustamenti al budget 2014 dell'Unione: l'Italia, chiamata a contribuire con 340 milioni; l'Olanda, 642,7; la Grecia, 89,4. Le capitali debitrici si coalizzano e chiedono un vertice straordinario dei ministri delle Finanze per discutere della vicenda. Ma nuove occasioni di discussione saranno comunque un incontro a Venezia ad ottobre e l'Ecofin di novembre. Le parole di Matteo Renzi piacciono così tanto a Cameron da volerle ripetere in conferenza stampa, salvo poi essere 'smentito' dal presidente del Consiglio italiano. "Spero di non finire nei guai per averlo citato - dice Cameron -. Ma so che è una persona ragionevole". Poi scandisce: davanti a questa cifra "il premier italiano ha detto 'non è un numero, ma un'arma letale. Quando si produce un'arma letale come questa, non si capisce che porta la gente in Europa a pensare che la Commissione sia composta da tecnocrati senza cuore o anima'. E io sono d'accordo con lui".
    Da parte sua però, l'ex sindaco di Firenze interrogato sull'argomento precisa: "Il problema dell'Europa non sono gli extra-costi di bilancio Ue ma "la tecnocrazia e la burocrazia".
    E afferma di non aver mai usato la definizione "arma letale".
    Intanto, sul fronte opposto ci sono i Paesi che dagli aggiustamenti di bilancio hanno tutto da guadagnare, a partire dalla Francia, alla quale - sulla base delle previsioni - sarà riconosciuto uno sconto da 1,02 miliardi; la Germania, 779 mln; Belgio, 170,5 mln; Danimarca 321,4; Spagna 168,9 ed altri.
    E proprio il capo dell'Eliseo Francois Hollande lancia un altolà a Cameron: "Io so quel che farò, niente" per rimettere in discussione il miliardo che deve essere restituito alla Francia dal bilancio Ue in base ai nuovi calcoli, perché "questo può entrare in gioco" anche per il deficit francese nelle discussioni con la Commissione Ue.
    La questione sta infatti nel ricalcolo del Reddito nazionale lordo e dei relativi contributi Iva, secondo il nuovo sistema Sec 2010, approvato da tutti, Gran Bretagna compresa, come sottolinea il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso.
    Il suo effetto più evidente è una rivalutazione del pil, dovuto al fatto che il nuovo calcolo sottrae gli investimenti per ricerca e sviluppo dalla voce 'spese' e tiene in considerazione anche i proventi di attività illecite, come traffico di droga e prostituzione.
    "Regole e meccanismi che sono stati gli stessi Stati membri ad approvare", evidenzia Barroso. (ANSA).
   

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