Politica

Ue: Prodi 'striglia' la Germania, 'Spenda'

L'ex premier 'dilaniato' nel tifo tra Francia e Germania

Romano Prodi

Redazione Ansa

"Dopo l'eliminazione dell'Italia sono dilaniato tra Francia e Germania, anche se i tedeschi sono dei robustoni": Romano Prodi, intervistato da Radio Capital, prende spunto dai Mondiali di calcio per poi affrontare i nodi della politica europeo.

    "Tifo Germania - dice - per il sistema economico, perché vanno fortissimo per le loro virtù ma sbagliano completamente le politiche economiche. E' un paese che ha il freno in mano, ha un enorme surplus della bilancia commerciale, non ha inflazione, perché non deve crescere di più e dare una spinta agli altri paesi? Stati Uniti e Cina sono usciti dalla crisi buttando più soldi nell'economia. Serve più spesa pubblica, tra l'altro la Germania ha bisogno di infrastrutture, basti pensare che quelle francesi sono meglio. E serve una spesa pubblica europea".

    A chi sostiene che l'egemonia tedesca si basa sull'euro Prodi risponde che "la moneta unica non c'entra. La Germania è una macchina da guerra, si è organizzata in modo straordinario, punta sulla ricerca industriale, ha tra i 5 e gli 8 milioni di minijobs, lavoratori pagati molto poco ma che hanno un'alta produttività".

   Il discorso di Renzi? non ci siamo consultati - "Non ci siamo consultati". Così Romano Prodi risponde a chi gli chiede se si sia sentito con Matteo Renzi alla vigilia del suo discorso all'europarlamento per l'inizio del semestre europeo. 

L'ex presidente della Commissione europea spiega: "Non voglio dare consigli perché quella di oggi è una politica in cui si prendono decisioni con una rapidità e una modalità tali per cui io vengo sempre dopo. Ci metto giorni a riflettere, sono un passista, penso, penso e non do consigli perché quando lo faccio la decisione è stata presa".

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