Politica

Mose: assessore Bettin, tangenti sulle bonifiche di Marghera

Ghedini, su di me notizie inventate, mai soldi da Baita

Redazione Ansa

Nell'ambito dell'inchiesta sul 'sistema Mose' emerge un aspetto che riguarda le bonifiche delle aree contaminate di Porto Marghera. Lo denuncia l'assessore veneziano all'ambiente Gianfranco Bettin. Gli accertamenti, accusa, "illuminano crudamente questo dramma nel dramma in cui la crisi di un modello industriale ha prodotto gravi problemi occupazionali e sociali, oltre che sanitari, e lascia in eredità un disastro ambientale senza precedenti".

Intanto Gianni Letta, in riferimento a notizie di stampa su un suo coinvolgimento nell'inchiesta Mose, fa sapere: "Non è la prima volta che il mio nome viene evocato o citato in una delle tante inchieste che riempiono le cronache di questi mesi. Ed è ovvio che lo sia, perché negli anni di Governo, mi sono occupato di tante vicende, certo di tutte le più importanti, ma solo per dovere di ufficio e per le responsabilità connesse alla funzione ed al ruolo. Ma l'ho sempre fatto con spirito rigorosamente istituzionale, nella più assoluta correttezza e trasparenza, senza mai venir meno ai principi di onestà, di lealtà e di responsabilità, nel pieno rispetto della legge e dell'ordinamento". L'ex sottosegretario alla presidenza del consiglio ha dato incarico al professor Franco Coppi di "procedere in via legale a tutela della sua reputazione in ordine alle notizie oggi diffuse dalla stampa e ai relativi commenti". 

Interviene anche Niccolo' Ghedini. "Sul quotidiano la Repubblica sono riportate notizie, addirittura virgolettate, del tutto inventate e che mi riguarderebbero. Nei suoi verbali il dott. Baita MAI ha prospettato che direttamente o indirettamente mi sia stato fatto pervenire del denaro", afferma l' avvocato in una nota riferita a citazioni dai verbali di interrogatorio di Baita.

Verifiche "antimafia", a Venezia Gdf in cantieri 'Mantovani' - Controlli sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza in alcuni cantieri della 'Mantovani' nell'ambito delle verifiche periodiche sul personale relative alle norme 'antimafia'. Secondo quanto si è appreso da fonti accreditate, le verifiche, che hanno carattere periodico, non sono collegate all'inchiesta della procura di Venezia sul Mose, in cui risulta coinvolto, anche come grande 'accusatore', Piergiorgio Baita, a lungo ai vertici del gruppo imprenditoriale.

Una ispezione è stata fatta anche nei cantieri della terza corsia della A4 e nell'area interessata dai lavori del terminal autostrada del mare, in località Fusina (Venezia), per verificare se esistano tentativi di infiltrazioni mafiose nel settore degli appalti pubblici. Si tratta di controlli di tipo documentale promossi dalla Prefettura sulle ditte appaltatrici e subappaltatrici.

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