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Google apre all'Europa sul diritto all'oblio

Con un formulario i cittadini europei possono richiedere la rimozione di link dai risultati di ricerca

Google apre all'Europa sul diritto all'oblio

Redazione Ansa

Google apre all'Europa sul diritto all'oblio. Il colosso di Internet lancia un servizio attraverso il quale i cittadini europei possono richiedere la rimozione dai risultati di ricerca di link che li riguardono, non più "adeguati" o "rilevanti". L'azienda rende disponibile un formulario da compilare online, attraverso il quale inoltrare la richiesta. A quanto risulta all'ANSA, sono già 12mila le richieste di rimozione arrivate da tutta Europa, in meno di una giornata, in alcuni picchi sarebbero 20 al minuto "Esamineremo ogni richiesta cercando di bilanciare il diritto alla privacy con quello all'informazione", dice un portavoce dell'azienda di Mountain View. 

L'iniziativa di Google è la risposta alla sentenza del 13 maggio della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha riconosciuto il diritto dei cittadini a esse «dimenticati» su internet, a poter chiedere cioè a Big G e agli altri motori di ricerca di cancellare i collegamenti ad informazioni che possono creare loro un danno o che non sono più pertinenti. La sentenza, in particolare, diceva che i motori di ricerca sono responsabili del trattamento dei dati personali pubblicati su pagine web di terzi.

"La sentenza della Corte richiede a Google di prendere decisioni difficili in merito al diritto di un individuo all'oblio e al diritto del pubblico di accedere all'informazione - continua il portavoce dell'azienda -. Stiamo creando un comitato consultivo di esperti che analizzi attentamente questi temi. Inoltre, nell'implementare questa decisione coopereremo con i garanti della privacy ed altre autorità".

Il comitato di esperti è formato da sette persone con formazione diversa. Ne fanno parte il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales; ma anche Peggy Valcke, professore di legge all'università di Lovanio; Frank La Rue, che ha un incarico speciale all'Onu per la promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione ed espressione; Jose Luis Pinar, accademico all'università Ceu San Paolo di Madrid, e anche l'italiano Luciano Floridi, professore ad Oxford di filosofia ed etica dell'informazione, laureato a La Sapienza di Roma. Nel comitato ci sono anche due dirigenti di Google: il presidente Eric Schmidt e David Drummond, vice presidente degli affari legali.

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