Politica

Rai: dg, necessario ridefinire livelli occupazionali

Raiway quotata entro fine anno. L'Usigrai, 'inaccettabili le due velocità dell'azienda'

Il dg Rai Luigi Gubitosi, archivio

Redazione Ansa

"Il Piano industriale, alla luce delle disposizioni del decreto Irpef, non è più sostenibile". Lo ha detto il dg Rai Luigi Gubitosi, spiegando che "la relativa revisione non potrà prescindere da una ridefinizione del perimetro del Gruppo anche in termini di offerta/attività. Occorrerà parallelamente ridefinire i livelli occupazionali compatibili con il nuovo perimetro". 

Gubitosi, in audizione in Commissione di Vigilanza, ha anche annunciato che "la Rai ritiene di poter procedere alla quotazione di Raiway entro la fine dell'anno". "Il Consiglio di Amministrazione - ha proseguito Gubitosi - mi ha dato mandato di rivedere il piano industriale e di avviare soltanto le attività propedeutiche alla cessione di una quota di minoranza di RaiWay. Il Consiglio di Amministrazione si esprimerà sulla finalizzazione dell'operazione relativa a RaiWay soltanto nel prossimo autunno".

Intanto arriva la presa di posizione dell'esecutivo Usigrai: "Inaccettabili le due velocità dell'azienda. Solerte nell'eseguire l'ordine di vendere RaiWay, lentissima nel chiedere il parere di costituzionalità a tutela del patrimonio aziendale", dice il sindacato dei giornalisti della tv pubblica. "Come si spiega l'estrema lentezza del dg della Rai e del cda - spiega l'Usigrai in una nota - che hanno impiegato un mese prima di dare mandato a un costituzionalista per verificare la legittimità del taglio di 150 milioni? La decisione sul ricorso arriverà quando il decreto avrà avuto il via libera già da un ramo del Parlamento. Invece, su RaiWay, grande velocità: il decreto ancora non era neanche pubblicato in Gazzetta Ufficiale che il settimo piano di Viale Mazzini era già al lavoro per disporre il collocamento in Borsa. Tutto questo senza aver ottenuto, preteso, dal governo-azionista chiarezza sul futuro della Rai e del servizio pubblico". "Il vertice di Viale Mazzini - ricorda il sindacato dei giornalisti Rai - ha scritto al ministero dell'Economia per annunciare le pesanti ricadute sull'azienda del taglio di 150 milioni. Perché ora agisce senza neanche attendere una risposta? I dipendenti hanno il diritto di saperlo. Ancora più urgente la proposta dell'Usigrai a governo e Parlamento: accantonate il decreto e facciamo la riforma della Rai in 60 giorni, si può e si deve fare".

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