Politica

Renzi, obiettivo Pd è vincere 20 capoluoghi

Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani

Redazione Ansa

 "Oltre che per le Europee il 25 maggio si vota in 27 Comuni, l'altra volta è finita 14-13, stavolta dobbiamo conquistarne almeno 20". Parlando dal palco di Reggio Emilia, dove è intervenuto in sostegno del candidato sindaco Luca Vecchi, Matteo Renzi è tornato a fissare così l'obiettivo per le elezioni comunali per il Partito Democratico. 

"Fanno il daspo ai tifosi, va fatto il daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più". Lo ha detto Matteo Renzi che a Forlì, durante il suo tour di campagna elettorale in Emilia Romagna, è tornato a parlare della vicenda Expo. "Non lo lasceremo in mano ai tangenti", ha aggiunto.

'Io non mollo' - "Se ce la fa il Governo, ce la fa l'Italia e se ce la fa l'Italia torna la speranza. Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani, salveremo questo paese dai gufi, dai disfattisti" ha continuato Renzi, assicurando che ''io non mollo di mezzo centimetro. Nemmeno sulle cose dove mi dicono... puoi ammorbidire i toni? Entrando qui mi hanno detto 'tien bota' - ha detto riferendosi all'espressione modenese 'tieni botta' e suscitando anche benevoli rimproveri sulla pronuncia - ve lo assicuro, io non mollo di mezzo centimetro". E poi ha aggiunto parlando della Rai, "che ha spese ben diverse dalla Bbc non deve contribuire? La Rai è nostra, è di tutti i cittadini, non è dei partiti e noi del Pd ne siamo fuori". "O salviamo noi l'Italia - ha detto ancora - o coi gufi e coi pagliacci non andiamo da nessuna parte". Così Matteo Renzi parlando a Sassuolo ai volontari riuniti per i pranzo popolare organizzato dal Pd. "L'Italia è a un bivio, da una parte solo quelli negativi, dall'altra quelli che vedono i problemi e non si aspettano li risolvano gli altri ma si tirano su le maniche".

'Beppegufo fischia l'inno', reddito cittadinanza elemosina - Il premier va all'attacco di Grillo e le proposte del Movimento Cinque Stelle: "Caro Beppegufo, non si fischia l'inno nazionale perché noi vogliamo bene all'Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l'inno lo portiamo nelle scuole" ha sottolineato il premier. Poi l'affondo su una delle proposte del programma dei Cinque Stelle: "Parlano di reddito di cittadinanza? Gli italiani non chiedono l'elemosina di stato, chiedono di lavorare e per questo bisogna mettere le aziende in condizioni di assumere". "Parlano di reddito di cittadinanza? Gli italiani non chiedono l'elemosina di stato, chiedono di lavorare e per questo bisogna mettere le aziende in condizioni di assumere".

Di Hitler non si parla nemmeno per scherzo - "Oggi - dice ancora Renzi - Berlusconi e Grillo si sono rinfacciati 'faccio la marcia su Roma'. E l'altro, 'no io'". "Ma ci sono pagine del passato che non vanno citate nemmeno per scherzo". Per il segretario Pd su temi come "Hitler e razzismo" ci deve "essere una dannazione eterna alla memoria" e non vanno usati come "spot elettorale".

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