Politica

Un anno fa gli spari davanti a Palazzo Chigi

Enrico Letta: per difesa istituzioni si può morire anche nell'Italia di oggi

Redazione Ansa

''La difesa delle istituzioni. Per essa si può morire. Anche nell'Italia di oggi. L'insegnamento che da quella tragedia rimane è in fondo controcorrente in un tempo in cui si fa fatica a riconoscere il ruolo delle istituzioni''. Così, in una lettera al Corriere della Sera, l'ex presidente del Consiglio Enrico Letta interviene per ricordare la sparatoria davanti a Palazzo Chigi di un anno fa in contemporanea con il giuramento del suo governo al Quirinale.

    ''Dei carabinieri colpiti - scrive Letta - uno, Francesco Negri, se l'è fortunatamente cavata, l'altro, il brigadiere Giuseppe Giangrande, ha visto la sua vita cambiata per sempre e ha iniziato un vero e proprio calvario che sta affrontando con una dignità e fermezza che sono di esempio''. L'ex premier ricorda ''la fermezza'' con cui Giorgio Napolitano ha affrontato il momento, ''garantendo la continuità istituzionale e rassicurando tutti''. ''Quella prontezza'', aggiunge, ''è stata fondamentale e ovviamente tutti gli aspetti di sollievo per la soluzione di una delle crisi politiche più complesse della storia repubblicana son stati subito travolti dalla preoccupazione per la salute dei carabinieri, dalla necessità di capire cosa ci fosse dietro quel gesto insano e dal dovere di far funzionare da subito a pieni giri l'istituzione governo senza che vi fosse il tempo di quel rodaggio, che invece normalmente sempre è concesso''.

    ''Il sacrificio di Giangrande avvenuto nel luogo simbolo della nostra democrazia ci ricorda quello di tutte le persone che per le nostre istituzioni rischiano la vita in Italia e nelle missioni internazionali di pace''.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it