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Morto Carriles, il terrorista che voleva uccidere Fidel Castro

Per decenni protagonista delle trame Cia in America Latina

Luis Posada Carriles

Redazione Ansa

 MIAMI - Lui si definiva un eroe della lotta contro il comunismo, ma per i suoi avversari era "il più grande terrorista dell'emisfero occidentale": Luis Posada Carriles, l'ex agente cubano della Cia morto oggi in Florida all'età di 90 anni, era l'ultimo protagonista ancora vivo dell'epoca più scura della Guerra Fredda, implicato in decine di attacchi e cospirazioni durante mezzo secolo in tutta l'America Latina, fra cui un attentato contro un aereo di linea cubano nel quale morirono 73 persone.

Ossessionato dall'idea di uccidere Fidel Castro, fu arrestato per ultima volta nel 2000 a Panama, dove secondo i cubani stava organizzando un attentato contro il leader comunista in occasione del Vertice Iberoamericano, ma fu liberato su indicazione dell'allora presidente, Mireya Moscoso. Nato a Cienfuegos, sulla costa meridionale di Cuba, partecipò ad attività anticastriste già da studente e - dopo il trionfo della Rivoluzione nel 1959 - si installò negli Usa, dove fu reclutato dalla Cia e divenne uno dei responsabili dell'invasione fallita dell'isola nella Baia dei Porci, nell'aprile del 1961.

Nel 1968 si spostò in Venezuela, dove con l'aiuto dei servizi americani creò il Coordinamento di Organizzazioni Rivoluzionarie Unite (Coru), descritto dall'Fbi come "una coalizione di organizzazioni terroriste anti-Castro", responsabile dell'attentato esplosivo contro un aereo della Cubana de Aviacion nell'ottobre del 1976, che causò 73 morti. Non fu l'unica azione terroristica nella quale risultò implicato. Posada Carriles fu accusato anche di aver organizzato l'assassinio di Orlando Letelier, ex ministro degli Esteri del governo cileno di Salvador Allende, ucciso a Washington nel settembre del 1976.

Arrestato in Venezuela per l'attentato contro l'aereo della Cubana de Aviacion, evase dal carcere nel 1982 e riuscì a fuggire nel Salvador, grazie ai suoi contatti con organizzazioni estremiste dell'anticastrismo in Florida.

Nel Paese centroamericano coordinò l'assistenza ai "contras", la guerriglia che combatteva contro i sandinisti in Nicaragua. Negli anni '90, Posada Carriles partecipò nell'organizzazione di attentati contro alberghi turistici a Cuba - in uno dei quali morì un italiano, Fabio di Celmo - prima di entrare illegalmente negli Usa nel 2005, dove venne arrestato.

La giustizia americana respinse però le richieste di estradizione di Venezuela e Cuba e gli concesse la condizionale. Ricoverato da settimane in una struttura per veterani militari di Miramar, in Florida, è morto oggi all'età di 90 anni, a causa di un cancro alla gola

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