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La Spianata delle Moschee o il Monte del Tempio

Luogo sacro per musulmani ed ebrei. Giordania garante del sito

La Spianata delle Moschee o il Monte del Tempio. Luogo sacro per musulmani ed ebrei

Redazione Ansa

E' il Monte del Tempio (Har haBáyit) per gli ebrei. Per i musulmani invece, è la Spianata delle Moschee (al-Haram al-qudsī al-sharīf). Nel cuore della Città Vecchia di Gerusalemme, è per entrambi un luogo santo. Per i primi è la fonte dell'ebraismo, il posto dove sorgevano il primo Tempio fondato da re Salomone nel 957 A.C., distrutto dai babilonesi nel 586 A.C., ricostruito una seconda volta e distrutto definitivamente dai romani nel 70 D.C. La sua parete occidentale è il Kotel, il Muro del Pianto, primo luogo santo dell'ebraismo, il posto dove ogni ebreo si considera vicino alla presenza divina. Per i secondi, con la conquista araba di Gerusalemme, terzo luogo santo dell'Islam: lì dove Maometto salì in cielo e sede della Cupola della Roccia e della Moschea di Al-Aqsa. Ma il posto è considerato sacro anche dai cristiani, luogo di predicazione di Gesù e dove il Nazareno caccia i mercanti dal Tempio. Dopo una lunga dominazione ottomana, passò sotto il Mandato britannico sulla Palestina fino al 1948.

Con il ritiro degli inglesi e alla fine della guerra scatenata in quegli anni dai paesi arabi contro il neonato Stato di Israele fu appannaggio della Giordania fino al 1967. Con la Guerra dei 6 Giorni del giugno di quell'anno, Israele conquistò la parte est di Gerusalemme, riunificando la città in una mossa non riconosciuta dalla comunità internazionale: per la prima volta da molto tempo gli ebrei poterono tornare a pregare al Muro del Pianto. In base agli accordi internazionali, il sito rimane nell'area controllata da Israele, ma l'amministrazione del posto è affidata al Fondo religioso islamico (Waqf) con la Giordania garante. In base a questi stessi accordi agli ebrei, ma anche alle altre confessioni non islamiche, sono consentite le visite ma non la preghiera, e la polizia israeliana è impegnata a far rispettare il divieto.

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