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Pedofilia, cardinale George Pell giudicato colpevole. S.Sede: 'Via da ministero'. Revocata la libertà su cauzione

Passerà la prima notte in carcere. La sentenza è prevista per il 13 marzo

Redazione Ansa

Il cardinale George Pell, principale consigliere finanziario di papa Francesco e ministro dell'Economia vaticano, è stato giudicato colpevole da un tribunale in Australia di abusi sessuali su due ragazzini di 13 anni e rischia fino a 50 anni di carcere. L'udienza di condanna inizierà domani. Pell continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello. Il verdetto unanime dei 12 membri della giuria della County Court dello stato di Victoria è stato emesso l'11 dicembre dopo oltre due giorni di deliberazione, ma reso pubblico solo oggi.

E' stata revocata oggi la libertà su cauzione al cardinale. Lo ha stabilito la County Court di Melbourne, a conclusione di un udienza pre-sentenza di condanna dove i legali delle due parti hanno presentato le argomentazioni conclusive. Da stanotte Pell sarà detenuto nella Assessment Prison di Melbourne, in attesa della sentenza prevista per il 13 marzo.

"Per garantire il corso della giustizia - aveva fatto sapere la Santa Sede - il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del cardinale Pell dall'ordinario del luogo al suo rientro in Australia, ossia che in attesa dell'accertamento definitivo dei fatti al cardinale Pell sia proibito in via cautelativa l'esercizio pubblico del ministero e come di norma il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età".

Il cardinale, 77 anni, avrebbe molestato i due giovani componenti del coro dopo aver servito messa nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all'epoca aveva 55 anni. La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo.

L'udienza di condanna inizierà domani. Il cardinale continua a dichiararsi innocente e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.

Intanto, l'arcivescovo cattolico di Brisbane, Mark Coleridge, è sotto indagine per il suo trattamento di una donna che aveva offerto informazioni su abusi a minori entro la sua diocesi oltre un decennio fa. Coleridge ha appena partecipato all'incontro di quattro giorni in Vaticano sulla protezione dei minori, dove ha parlato in termini di condanna della risposta della Chiesa alle denunce di abusi sessuali a minori.

La denuncia contro il prelato riguarda un incontro nel 2006 con una donna di Canberra che aveva offerto informazioni su abusi sessuali a minori, entro quella che era allora la sua arcidiocesi di Canberra e Goulburn. Secondo la donna il prelato l'ha chiamata "una pettegola" e ha agito aggressivamente verso di lei. Asserzioni che Coleridge respinge fermamente.

"Una notizia dolorosa, che siamo ben consapevoli ha scioccato moltissime persone non soltanto in Australia, Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane. In nome di questo rispetto, attendiamo ora l'esito del processo d'appello, ricordando che il card. Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all'ultimo grado", ha dichiarato il direttore della Santa stampa vaticana, Alessandro Gisotti.

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