Nord America

Trump a valanga in Iowa, DeSantis la spunta su Haley

Il tycoon vola oltre il 50%, può chiudere già in New Hampshire

Redazione Ansa

Trump sbanca in Iowa e marcia verso il New Hampshire, dove spera di chiudere la partita per la conquista della nomination. L'ex presidente ha stravinto i caucus con il 51% dei voti, spazzando via ogni dubbio sulla sua presa sul partito repubblicano e sul peso dei suoi problemi legali sulla corsa alla Casa Bianca. Mentre Ron DeSantis ha conquistato a sorpresa il secondo posto relegando, seppur di misura, Nikki Haley al terzo. Per il governatore della Florida il risultato dell'Iowa è una boccata di ossigeno che gli consente di guardare avanti e continuare ad avere fiducia. Ma il suo successo sull'ex ambasciatrice all'Onu ha un sapore amaro: DeSantis la spunta infatti solo per due punti percentuali - con il 21,2% contro il 19,1% della rivale - e la sua campagna dietro le quinte ammette che l'obiettivo principale non è stato raggiunto, ovvero arginare Trump sotto il 50%. "Ci avevano dato per spacciati. Avevano già scritto il nostro necrologio, invece andiamo avanti, a prescindere da quello che dice Fox", ha detto il governatore criticando aspramente i media per aver decretato Trump vincitore dopo solo mezz'ora, quando in molti caucus le operazioni di voto stavano solo iniziando. 

 

Allo Sheraton Hotel di Des Moines fra i sostenitori di DeSantis, molti arrivati dalla Florida abbronzati e non a loro agio con il gelo dell'Iowa, le emozioni sono contrastanti: da un lato la gioia di continuare la corsa alla Casa Bianca, dall'altro la delusione inflitta da Trump. In casa Haley invece la frustrazione è palpabile. L'ex governatrice della South Carolina aveva scommesso sui caucus per affermarsi come la vera alternativa all'ex presidente, il volto nuovo di un partito repubblicano in grado di voltare pagina rispetto alla caotica era Trump. Alla vigilia tutto sembrava indicare che potesse farcela, ma alla fine è arrivata solo terza non riuscendo con il suo messaggio far breccia nelle aree rurali dell'Iowa. Haley si è complimentata con Trump per la vittoria ma ha ammonito: "Joe Biden contro di lui può vincere". La sconfitta però non l'ha demoralizzata ed ora guarda con fiducia alle primarie del New Hampshire per ritrovare lo slancio necessario a continuare la sua corsa contro Trump e Biden, gli unici due che d'ora in poi intende affrontare nei dibattiti. Haley potrebbe essere favorita dall'addio di Chris Christie e Asa Hutchinson alle loro aspirazioni presidenziali: i loro voti moderati potrebbero infatti rafforzare l'ex governatrice.

L'uscita di scena di Vivek Ramaswamy invece è destinata a far confluire i suoi voti, anche se pochi, verso l'ex presidente. La vittoria in Iowa indica chiaramente che Trump "è il candidato favorito", ha commentato Biden, spiegando che le elezioni sono sempre state e continuano a essere "io e voi contro i repubblicani Maga estremi": il leader dem ha tutto l'interesse ad avere nuovamente il tycoon come rivale, ritenendolo più vulnerabile alle elezioni di novembre per la sua deriva autoritaria. L'ex presidente ha stravinto i caucus con il margine maggiore della storia, oltre le più rosee aspettative, mostrando come i 91 capi di accusa mossi nei suoi confronti non abbiano affatto scoraggiato la sua base. In Iowa, anzi, Trump ha raddoppiato rispetto al 2016 (quando ottenne solo il 24% dei voti) facendo leva sulla sua popolarità fra gli over 45 nelle aree rurali dove ha dominato incontrastato e sul 53% delle donne che hanno votato.

"Sono onorato e rinvigorito. La grande notte che ci aspetta sarà a novembre, quando ci riprenderemo il Paese", ha esultato Trump con i suoi fedelissimi, ribadendo che i processi a suo carico non sono altro che "un'interferenza elettorale" architettata da Biden. Il tycoon corre ora con il vento in poppa verso il New Hampshire (è oltre il 40% secondo i sondaggi), con una tappa però a New York per presentarsi in tribunale per la causa di diffamazione intentata a suo carico dalla scrittrice E. Jean Carroll. Uno stop che ricorda come la sua campagna elettorale sarà influenzata dai procedimenti legali e dalle attese decisioni della Corte Suprema sull'immunità presidenziale e la squalifica dalle primarie in Colorado.

 

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