Nord America

Usa: agente deride detenuto poi morto, 'non devi respirare'

Caso del 2020 in Tennessee alimenta dibattito violenza polizia

Una manifestazione dopo l'uccisione di George Floyd in una foto d'archivio

Redazione Ansa

"Non devi poter respirare". Sono le parole pronunciate da un agente di polizia a William Jennette, un carcerato bianco morto in una prigione del Tennessee nel maggio del 2020. Un video mostra Jennette con il volto a terra con diversi agenti sopra di lui per braccarlo che urla 'I can't breathe', non posso respirare, ovvero le stesse pronunciate da George Floyd poco prima di morire. Alla supplica di Jennette risponde un poliziotto: "non devi poter respirare".

Pochi minuti dopo Jennette è morto. L'autopsia ha stabilito che l'uomo è morto per asfissia e droghe, definendo la morte come omicidio Il grand jury che è stato chiamato esaminare ed esprimersi sul caso non ha incriminato nessuno degli agenti coinvolti, ma ora la figlia di Jennette ha presentato una causa a livello federale nella quale denuncia che gli agenti hanno ignorato i ripetuti appelli del padre e lo hanno anche deriso mentre li supplicava, alimentando il dibattito sull'uso eccessivo della forza da parte della polizia.
   

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