Nord America

Trump in guerra con il New York Times per un accappatoio

Polemiche per un articolo sulla vita alla Casa Bianca, il presidente: 'Si inventano fiction totali su di me'

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump

Redazione Ansa

Proseguono le pèolemiche fra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la stampa Usa, questa volta con al centro l'aspetto, più frivolo che politico, della presunta abitudine dell'inquilino della Casa Bianca di indossare un accappatoio, come rivelato da un articolo del New York Times.

L'articolo pubblicato dal grande quotidiano newyorkese descrive le difficoltà del nuovo staff del presidente a prendere 'confidenza' con la Casa Bianca: "Collaboratori (che) conferiscono all'oscuro perché non sanno come far funzionare gli interruttori della luce" o visitatori che concludono i loro incontri e se ne vanno in giro cercando l'uscita, e Trump che "solito verso le 6.30 di pomeriggio, si ritira al piano di sopra per ricaricarsi". E quando "non guarda la televisione con indosso l'accappatoio...a volte si aggira ad esplorare gli ambienti della sua nuova casa".

Una descrizione che evidentemente non è piaciuta alla Casa Bianca e che ha indotto il portavoce Spicer a negare che Trump indossi un accappatoio: "Non credo che il presidente (Donald Trump) possieda un accappatoio" e "di certo non li indossa", ha detto Spicer ai giornalisti. 

Ma si tratta di una smentita che ha stimolato una serie di battute sarcastiche sui social network, in cui sono state pubblicate anche numerose foto in diverse occasioni e nel corso degli anni che ritraggono Trump, che possiede numerosi alberghi (e virtualmente migliaia di accappatoi) proprio con indosso un accappatoio. E mentre Spicer afferma che si tratta di un articolo pieno di "inesattezze e bugie" per il quale il giornale "deve delle scuse" al presidente, a cercare di mettere la parola fine alla diatriba è infine intervenuto lo stesso Trump, come di consueto via Twitter: "Il fallimentare New York Times scrive fiction totali su di me. Si sono sbagliati per due anni e ora si inventano storie e fonti".

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