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L'Italia promuove la moda sostenibile in Kenya

Lanciata a Nairobi l'iniziativa 'Designing the Future'

Redazione Ansa

(ANSA) - NAIROBI, 17 APR - La Ethical fashion initiative (Efi) dell'International trade centre (Itc), insieme all'Ambasciata d'Italia e all'Ufficio regionale di Nairobi dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), hanno lanciato oggi "Designing the Future", una nuova iniziativa triennale finanziata dal governo italiano per promuovere la moda sostenibile e la creazione di nuovi posti di lavoro in Kenya.
    L'evento si è svolto presso il centro di formazione Don Bosco di Nairobi, alla presenza della segretaria permanente del Dipartimento di Stato per le medie e piccole imprese, Susan Mang'eni, della segretaria di Gabinetto Mercy Wanjau, dell'ambasciatore d'Italia in Kenya, Roberto Natali, del Titolare della sede regionale dell'Aics a Nairobi, Giovanni Grandi e del rappresentante delle Nazioni Unite in Kenya, Stephen Jackson.
    L'iniziativa replica il modello sviluppato da Efi per rafforzare gruppi di artigiani, piccoli produttori e imprenditori, con particolare attenzione a donne e giovani, attraverso sistemi di progettazione e produzione circolari.
    L'iniziativa di rivolge a 2.500 persone provenienti da comunità svantaggiate in tutto il Paese, che beneficeranno di formazioni specializzate nell'ottica di garantire migliori condizioni di lavoro e maggiore accesso al mercato e ad aziende di moda di calibro internazionale.
    L'Ambasciatore Natali ha sottolineato che questa iniziativa segna un'ulteriore tappa fondamentale nella rinnovata attenzione al continente africano e al popolo amico del Kenya nel quadro del Piano Mattei per l'Africa. Giovanni Grandi ha affermato: "Valorizzando artigiani, piccoli produttori e imprenditori, il nostro obiettivo è favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile. Occupazione e creazione di imprese rappresentano uno dei pilastri dell'impegno della Cooperazione Italiana in Kenya, e attraverso questa iniziativa puntiamo a sfruttare il potenziale offerto dall'incredibile spinta imprenditoriale del Kenya e della sua giovane popolazione".
    "Gli artigiani kenyani sono creativi di fama mondiale; ciò che a volte manca è l'accesso ai mercati e ai sistemi internazionali, che permetterebbero di portare la loro produzione al livello successivo. Questa iniziativa favorirà proprio questo, avvicinando le competenze locali a quelle internazionali, portando vantaggi reciproci a livello di sistema globale della moda", ha dichiarato Stephen Jackson. "Lavorare con le piccole e medie imprese keniane, in particolare quelle che impiegano donne e giovani, e consentire loro di migliorare la loro competitività nel commercio nazionale, regionale e globale, è una pietra miliare per la crescita economica del nostro Paese", ha concluso Susan Mang'eni. (ANSA).
   

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