(di Olga Piscitelli)
(ANSA) - RABAT, 05 AGO - "Una partnership strategica tra
Italia e Marocco è l'esito naturale dell'appartenenza allo
spazio mediterraneo, e di una storia di scambi e contatti che
risale addirittura ai rapporti tra il nascente Impero romano e
le dinastie berbere dell'allora Regno di Mauretania". Armando
Barucco, ambasciatore d'Italia a Rabat va dritto al punto: "Il
Marocco è un partner privilegiato per l'Italia e l'Unione
Europea e un attore fondamentale per la stabilità del
Mediterraneo allargato e della fascia del Sahel".
Dal primo marzo del 2021 in Marocco, l'ambasciatore Barucco
guida la missione diplomatica a Rabat sempre più convinto che
sia "necessario rafforzare ulteriormente i rapporti con Paesi
come il Marocco, che giocano un ruolo fondamentale nella
stabilità del Mediterraneo allargato". Così, "nel solco più
ampio delle relazioni con l'Unione Europea, primo investitore
estero nel Regno", le relazioni tra Roma e Rabat diventano
sempre più strette: "Nel 2021 l'interscambio bilaterale è
cresciuto del 27% rispetto all'anno precedente, sfiorando i 3,5
miliardi di euro: il risultato più alto dal 2014". Un rapporto
solido, "in cui prevalgono le tradizionali voci del commercio
italiano: macchinari, tessile e prodotti di manifattura". Del
resto, spiega l'ambasciatore, "Il Marocco è ampiamente
riconosciuto come il Paese più stabile e affidabile dell'area.
Capace di avviare processi virtuosi che guardano ai sistemi
europei nel rispetto della tradizione e di un'identità
complessa: tre donne alla guida di tre città importanti come
Rabat, Marrakech e Casablanca e sei alla testa di dicasteri
strategici: Economia, Turismo e Transizione energetica. Le due
Presidenti delle Commissioni Esteri sono donne". Segnali
importanti, che si aggiungono al tessuto di un Islam
"caratterizzato da grande apertura. Non a caso sono qui attivi
tutti i principali gruppi economici internazionali - insiste
Barucco. Le imprese italiane possono fidarsi di uno Stato di
diritto con un impianto normativo moderno, attento ai temi della
competizione e della protezione degli investimenti
internazionali. Anche grazie ai gemellaggi UE e a una rete
consolidata di rapporti nei settori di sicurezza e giustizia -
come i recenti accordi del Consiglio di Stato e dell'Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato - l'Italia è in prima
linea nel sostenere i processi virtuosi avviati da Rabat".
Il Marocco si propone come porta dell'Africa per gli
investimenti internazionali e punta sulla green economy:
"L'obiettivo è l'80% di risorse rinnovabili nel mix elettrico
nazionale entro il 2050. Secondo l'indice RECAI (Renewable
Energy Country Attractiveness Index) di Ernst & Young il Marocco
è il 16esimo mercato al mondo per attrattività di settore, il
primo in Africa. L'Italia ha saputo cogliere per tempo i
processi in atto. EGP - prosegue l'ambasciatore - ne è l'esempio
principale: partecipa, tra l'altro, al progetto integrato per la
produzione di 850 MW da impianti eolici. Altri grandi attori
guardano con interesse a quanto qui si sta realizzando in tema
di idrogeno e ammoniaca verde, le nuove frontiere dello sviluppo
rinnovabile".
La sfida italiana si gioca sulla comunicazione. "Il Made in
Italy ha il vantaggio di affermarsi autonomamente per qualità
delle persone, forza del tessuto economico, bellezza e
funzionalità delle produzioni. Il salto deve essere fatto a
livello di comunicazione, aprendo anche agli aspetti meno
conosciuti del nostro patrimonio produttivo. La cucina e la moda
hanno un'attrattività universale, ma sono i nostri macchinari
industriali e di precisione a rappresentare una presenza
costante in ogni azienda marocchina". Di qui, per esempio, il
cambio di passo sulla "comunicazione dell'Ambasciata quale voce
del Sistema Italia in Marocco" e l'avvio di una stagione
culturale "che, tra l'altro, ha riportato la grande opera
italiana in Marocco dopo 20 anni, con il Teatro Massimo di
Palermo". Un percorso che tiene conto anche della formazione,
"con una crescita impressionante del numero di studenti
marocchini iscritti alle nostre Università, che a loro volta
sono sempre più interessate a rafforzare i legami istituzionali.
Ad oggi sono attivi oltre 150 accordi inter-universitari".
(ANSA).
>ANSA-INTERVISTA/ 'Marocco attore fondamentale nel Mediterraneo'
Ambasciatore Barucco: 'Interscambio mai così alto dal 2014'