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Mostre: imprese italiane che hanno fatto grande l'Argentina

Ospitata dall'Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires

Redazione Ansa

(ANSA) - BUENOS AIRES, 24 GIU - La saga dell'emigrazione italiana in Argentina dalla seconda metà dell'800, e l'arrivo dalla Penisola a Buenos Aires di professionisti e imprenditori, coraggiosi e visionari, decisi ad applicare le proprie conoscenze per iniziative industriali sconosciute nel Nuovo Mondo, è al centro di una Mostra fotografica inaugurata ieri nella sala 'Roma' dell'Istituto italiano di cultura di Buenos Aires (IIC)..
    Con il titolo 'Saperi che non si dimenticano: il patrimonio delle imprese e degli imprenditori italiani in Argentina' la Mostra, curata da Francesca Fauri e Donatella Strangio, è il frutto di un lungo lavoro di ricerca sviluppato, nell'ambito del Progetto Erasmus+ della Commissione europea, da un team dell'Università di Bologna con il sostegno del Punto Europa di Forlì.
    All'inaugurazione erano presenti, oltre alle curatrici Fauri (Università di Bologna) e Strangio (Università La Sapienza di Roma), l'ambasciatore d'Italia in Argentina, Fabrizio Lucentini, la direttrice dell'IIC, Donatella Cannova, e Antonella Polimeni, rettrice dell'Università La Sapienza.
    I visitatori possono apprezzare nei 23 pannelli della Mostra, già presentata a Genova e a Bologna, la storia di marchi noti dell'eccellenza industriale italiana trasferita in Argentina (Fiat, Pirelli, Necchi, Olivetti, Dalmine, Techint, Cinzano, Branca e Martini & Rossi), e quella di altri che lo sono meno (Canale, Grimoldi, Siam Di Tella, Gruppo Devoto, Cirigliano".
    Uno dei ricercatori dell'iniziativa, Paolo Galassi, ha spiegato all'ANSA che "l'idea è stata di proporre una riflessione sul ruolo delle imprese italiane in Argentina e sulla così detta 'trasmissione dei saperi' attraverso l'immigrazione. Ne è emerso così un viaggio fotografico tra Roma e Buenos Aires".
    "Un itinerario - ha sottolineato - che si propone di spiegare, attraverso le immagini, l'inserzione delle imprese italiane nello sviluppo economico argentino del '900, e trasmettere un'idea di quanto profondo sia stato l'intercambio economico, culturale e simbolico tra i due Paesi". (ANSA).
   

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